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PRIMARIE USA: OBAMA CONQUISTA IL SOUTH CAROLINA


Con la sonora vittoria in Carolina del sud, il primo degli Stati meridionali dell'Unione ad andare alle urne nella lunga maratona che porterà all'elezione del presidente, il senatore dell'Illinois Barack Obama trova il passo giusto per affrontare il prossimo, importantissimo, test elettorale: il Super martedì del 5 febbraio, quando si voterà in oltre 20 Stati. Barack Obama, infatti, stravince in South Carolina conquistando il 55 per cento delle preferenze. Solo un modesto 27% per l’ex-first lady. Terzo, con il 18% dei voti John Edwards.

A sostenere la corsa di Obama, in particolare gli elettori afroamericani, che rappresentano più della metà dell'elettorato democratico dello Stato. Ben l'81% della comunità afroamericana ha votato per lui premiando il suo programma e la sua personalità. Solo il 17% per l'ex first lady. Un risultato schiacciante che però non potrà essere così determinante in occasione del prossimo 5 febbraio.

Un dato che però non sembra scoraggiare il senatore dell’Illinois. «Non è una questione di bianchi contro neri – ha infatti rivelato dopo la sua vittoria - , ma di passato contro futuro. Quello che vogliamo – ha spiegato - è più che un semplice avvicendamento tra partiti a Washington, quello che serve è un cambiamento dello status quo. Siamo pronti ad avere di nuovo fiducia, a modificare le disastrose strategie dell'attuale amministrazione».

«Formiamo – ha poi insistito - la coalizione di americani più diversificata che ci sia mai stata – ha infatti . Siamo giovani e vecchi, poveri e ricchi. Neri e bianchi. Latini, asiatici e indiani. Il futuro ha vinto sul passato».

Un messaggio che la Carolina del sud sembra condividere. Secondo i dati non ancora definitivi circa 520.000 elettori democratici ieri si sarebbero recati alle urne (molti di più dei 290.000 di quattro anni fa). In modo deciso si sono espressi anche gli elettori afroamericani: quattro su cinque hanno votato per il senatore dell'Illinois. Per Obama ha inoltre votato il 66 per cento delle persone tra i 18 e i 24 anni, il 70 per cento di quelli tra i 25 e i 29 anni e il 62 per cento di quelli tra i 30 e i 39 anni. Clinton ha invece avuto il voto soprattutto degli elettori con più di 65 anni, favorevoli alla senatrice nel 40 per cento dei casi.

All'uscita dei seggi, il 68 per cento degli intervistati ha detto di avere giudicato eccessive le invettive di Clinton contro Obama, mentre sei elettori su dieci hanno affermato che il ruolo dell'ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, che ha rincarato la dose contro il senatore dell'Illinois, è stato decisivo nella scelta del voto a favore di Obama.

Deluso, anche, l'ex senatore della Carolina del nord John Edwards, che puntava su questo Stato per rilanciare la propria campagna elettorale, ma che non è riuscito ad andare oltre l'ennesimo terzo posto.

Ma a premiare l’impegno e la personalità di Obama, non sono solo gli elettori. Il senatore dell'Illinois ha ottenuto in questi giorni anche l'importante sostegno di Caroline Kennedy. In un editoriale che sarà pubblicato sull'edizione domenicale del New York Times, la figlia dell'ex presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy e di Jacqueline Kennedy Onassis ha scritto di non avere «mai visto un presidente che mi ispirasse come la gente dice abbia fatto mio padre. Per la prima volta, credo di avere trovato un uomo che possa essere presidente non solo per me ma per una nuova generazione di americani».

Un sostegno al quale si unisce quello dello zio Ted Kennedy, fratello dello stesso ex presidente ed il cui appoggio era stato ambito da tutti i candidati democratici anche per le sue abilità nel raccogliere fondi.

Lo scorso ottobre, Ted Kennedy aveva parlato della oggettiva difficoltà nel fare una scelta. «Sarà una scelta difficile - aveva ammesso - . Ho molti amici che vogliono diventare presidenti». Oggi, il senatore ha finalmente deciso di dare ufficialmente il suo appoggio ad Obama: «Obama è un vero leader - ha detto - , che ha la capacità di ispirare coloro che ancora credono nel sogno americano. Sento aria di cambiamento nell'aria».

Hillary. da par suo, potrà invece contare sul sostegno di un’altra Kennedy, la senatrice Kathleen Kennedy Townsend, una degli undici figli dello scomparso Robert 'Bob' Kennedy, un altro dei 'monumenti' della famiglia politicamente più importante e influente d'America.

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