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ROTTAMIAMO IL PETROLIO

Il PD propone un DDL per uscire dalla crisi puntando sul clima

 
"Rottamare il petrolio", accelerare la transizione verso un sistema energetico non più fondato sulla dipendenza prevalente dai combustili fossili, accettare la sfida del 20-20-20 (20% di riduzione delle emissioni di CO2, 20% di risparmio energetico, 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili) e trasformarla in un’opportunità di crescita e di sviluppo per tutto il Paese.

Il PD respinge le ansie ingiustificate del Governo, preoccupato solo di sfuggire agli impegni di Kyoto e ad isolare l’Italia dal resto d’Europa, e propone un piano d’azione in cinque mosse. Cinque passi che, come per la rivoluzione verde già annunciata da Barack Obama, (con i 150 miliardi di dollari per creare milioni di posti di lavoro nel settore delle rinnovabili e dell'efficienza energetica), disegnano, per voce dei due ministri ombra, dell'Ambiente Ermete Realacci e dello Sviluppo economico Matteo Colaninno, una nuova strategia per uscire dalla recessione.

Ed ecco le cinque misure proposte dal partito guidato da Walter Veltroni primo firmatario, insieme ad altri 31 deputati, di un disegno di legge che le contiene.

Primo: riqualificazione energetica degli edifici.
Detrazioni fino a 100.000 euro per le spese di riqualificazione energetica degli edifici e fino a 60.000 euro per interventi per pavimenti, finestre e infissi. E con il contributo del 55% dei costi extra sostenuti per la realizzazione di nuovi edifici con consumi inferiori del 30% rispetto ai limiti di legge.

Secondo: maggiore efficienza.
Elettrodomestici e illuminazione più efficienti attraverso ecoincentivi per l'acquisto di frigoriferi e congelatori a basso consumo e prevedendo l'ampliamento a lavatrici e lavastoviglie ad alta efficienza energetica delle tipologie di elettrodomestici che possono usufruire delle detrazioni. E attraverso la deduzione del 36% dal reddito d'impresa dei costi per la sostituzione dell'illuminazione tradizionale con altra ad alta efficienza energetica.

Terzo: fonti rinnovabili.
Il PD punta ad incrementare le fonti rinnovabili rendendo "permanente il meccanismo di incentivazione fiscale, tramite detrazione, a favore degli investimenti sostenuti dai privati cittadini per l'istallazione di pannelli solari termici, e superando l'attuale incertezza determinata dalla presenza o meno di dette misure nelle manovre finanziarie di fine anno". Inoltre, il PD propone "incentivi per le spese sostenute da Enti pubblici al fine di sostituire gli impianti e le apparecchiature per il riscaldamento degli edifici che utilizzano combustibili fossili, con impianti e apparecchiature ad energia solare". Ed infine una "legislazione più semplice in materia: testo unico di tutte le disposizioni dedicate al risparmio energetico e alla diffusione delle fonti rinnovabili, anche al fine di rendere più omogenee e semplici le procedure amministrative dedicate a tale comparto".

Quarto: trasporto pubblico.
Incentivare il trasporto pubblico è un altro punto fondamentale della proposta di legge presentata. Per favorirlo, il PD prevede, ad esempio, che i datori di lavori possano fornire ai loro dipendenti i 'ticket-transport', in sostanza buoni-trasporto, esclusivamente per il tragitto casa-lavoro, su mezzi collettivi e mezzi pubblici. Ma anche introducendo incentivi per l'acquisto di autobus pubblici a metano e promuovendo il trasporto collettivo su ferro nel trasporto locale e urbano (300 milioni di euro all'anno per cinque anni), con l'avvio del piano de "1000 treni pendolari" (300 milioni di euro all'anno per cinque anni).

Quinto: più riciclo, meno CO2.
Il Pd propone in particolare di "incentivare il riciclo dei rifiuti e l'industria ad esso collegata. Se questa avesse un incremento del 15% per il 2020 rispetto ai livelli attuali - calcola Realacci - per quella data si potrebbe diminuire del 18% l'obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni di CO2 e far scendere i consumi energetici di 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, pari al 32% dell'obiettivo nazionale di efficienza energetica al 2020".

Tutte le misure illustrate dal Partito democratico si fondano su un assunto di fondo scandito dal ministro ombra dell'Ambiente nel corso della conferenza stampa di oggi: "l'esigenza di rottamare il petrolio non nasce solo da grandi problemi. E' anche una straordinaria occasione di sviluppo e di progresso. Lo e' in generale e lo e' a maggior ragione per l'Italia. Proprio partendo dagli obiettivi e dai vincoli in materia di politiche energetiche e climatiche, anche il nostro Paese può trovare nuovo slancio economico, industriale, tecnologico".

CATANIA, OPERAZIONE PADRINI, SPATARO(PD):"BASTA CON UN TERRITORIO STROZZATO DALLA MAFIA E PEZZI DELLA POLITICA CONNIVENTI"

"L'operazione 'Padrini' deve fare riflettere tutta la società e la politica di questo territorio. C'è un'economia strozzata, ingessata e saccheggiata dalla criminalità organizzata". Lo ha dichiarato il segretario provinciale del Pd catanese Luca Spataro in merito ai 24 arresti di altrettanti presunti affiliati al clan 'Santapaola-Ercolano', tra i quali vi è anche l'assessore ai servizi sociali del Comune etneo di Paternò. 
"Gli spazi di libera iniziativa economica- ha continuato Spataro- soprattutto in alcuni settori delicati, come gli appalti pubblici, sono ridotti ai minini termini. Quella contro la mafia è una lotta per lo sviluppo di questo territorio e in queste condizioni l'impresa sana rischia di pagare sempre il prezzo maggiore. Dove non c'è una sana imprenditoria, infatti, non c'è una economia trasparente che promuove lo sviluppo dei territori e delle persone".

Per Spataro "e' ora che la nostra società ma soprattutto la politica, che dai risultati dell'indagine si dimostra troppo facilmente penetrabile dal fenomeno mafioso, inizi ad assumere con forza e nettezza  l'idea che è ora di dire basta ad un territorio come il nostro, mortificato nelle sue energie e nelle sue risorse da un fenomeno come la mafia, che va espulso dalla vita civile delle nostre comunità".

"Il coinvolgimento di amministratori pubblici in indagini come questa- ha evidenziato l'esponente del Pd- è un fatto che deve fare vergognare la politica tutta".

"Un plauso va fatto alla Magistratura e alle forze di polizia per l'operazione portata a compimento - ha concluso Spataro- ma dobbiamo avere tutti la consapevolezza che questo non basta. Serve una ribellione della società e della politica che non può e deve apparire neutrale come spesso sembra rispetto alla lotta alla criminalità organizzata".

30 Novembre giornata del tesseramento

Il 30 Novembre  giornata del tesseramento e Raccolta firme petizione "Fuori la Politica dalla Sanità. No ai tagli. Si ai risparmi."

Nei maggiori centri della provincia e in tutti i comuni che aderiranno in questi ore all'iniziativa, a Catania in Piazza Stesicoro, piazza Borgo, Chiesa Cristo Re angolo via Pasubio sarà possibile iscriversi al partito demcoratico e firmare la petizione del partito democratico sulla Sanità.

Nelle prossime ore pubblicheremo tutte le piazze in cui sarà possibile ritirare la tessera e firmare la petizione.






BIANCO , CITTA' NELLE MANI DI NESSUNO

Spataro:"Continuando Così Catania rischia di crollare su se stessa"

"Siamo molto preoccupati per Catania. La città è senza governo e nella maggioranza prevalgono gli interessi di parte sul bene generale. Continuando così Catanaia rischia di crollare su se stessa."
Questo è quanto dichiara il segretario Provinciale del Pd, Luca Spataro."La relazione dei corti dei Conti - continua Spataro - conferma tutte le nostre preoccupazioni, compreso il fatto che questi mesi sono stati utilizzati inutilmente."
"Il rischio, come afferma anche la corte dei conti, che anche i 140 milioni di euro stanziati dal governo nazionale non consentiranno di evitare il dissesto"
"Mi chiedo se Catania in questo momento può permettersi una maggioranza piena di divisioni sotterranee e un Sindaco che non svolge la sua funzione a tempo pieno , poichè è impegnato anche a Roma".

Il senatore del Pd Enzo Bianco ha sottolineato come ''ci sono tante cose che la Giunta avrebbe potuto e potrebbe fare mentre si tenta di scongiurare il dissesto finanziario''.
Il senatore del Pd ha parlato di ''una citta' sporca, una raccolta differenziata che non si riesce ad avviare, e di come a Catania, che continua ad essere al buio, stanno aumentando scippi e rapine. Tra gli aspetti sottolineati da Bianco anche il ''traffico sempre piu' caotico e la situazione dei vigili urbani ''pochi nelle strade, ma molti impiegati in mansioni inadeguate''.
Bianco si e' inoltre chiesto ''perche' non e' stato ancora nominato un vicesindaco capace di fare le funzioni del primo cittadino quando questi e' assente?'', sottolineando come in municipio ''ci sono riunioni che non possono svolgersi o firme che vengono apposte con qualche ritardo perche' il sindaco e' fuori citta' per impegni istituzionali. Catania ha invece bisogno di una presenza costante, notte e giorno''.




BUON LAVORO FAUSTO

Fausto Raciti, Acese, 24 anni, eletto con il 77% nuove segretario nazionale dei giovani democratici

"Voglio rivolgere a Fausto gli auguri di tutti i democratici della provincia di Catania. E' un buon lavoro pieno dell'orgoglio dei democratici di questo territorio che oggi offrono ai giovani di questo partito l'impegno di un ragazzo capace e umile che saprà dare alla nuova organizzazione giovanile un profilo forte in grado di farla interloquire con le giovani generazioni di questo paese". Questo è quanto afferma in una nota il segretario del Pd Catanese Luca Spataro. "A Fausto mi lega un amicizia lunga, un legame umano e politico. Sono sicuro che farà bene così come ha sempre dimostrato nella sua breve, ma intensa attività politica."

GIOVANI DEMOCRATICI. TUTTI I RISULTATI

Grande partecipazione alle primarie dei Giovani democratici in provincia di Catania.

Sono stati quasi 6.000 i votanti alle primarie dei giovani del pd in provincia di Catania. Si votava per il segretario nazionale e le assemblee nazionale e regionale.
Fausto Raciti, catanese, 24, nuovo segretario dei giovani democratici con oltre il 70% dei consensi, si afferma primo anche nella sua provincia con oltre l'80% dei voti validi.
Saranno 14 i catanesi che parteciperenno all'assemblea nazionale, 7 uomini e 7 donne, così come prescriveva il regolamento nazionale, e 28, 14 uomini e 14 donne, i membri catanesi all'assemblea regionale.
Acireale, città del neo segretario nazionale, fa registrare l'affluenza al voto più alta con quasi 1000 votanti.

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PRIMARIE GIOVANI, GRANDE PARTECIPAZIONE, IN 6000 A CATANIA

Il segretario del Pd della Provincia di Catania Luca Spataro esprime la sua soddisfazione per la grande partecipazione alle primarie dei giovani del partito democratico."Le prime cifre indicano quasi 6000 partecipanti, è un risultato molto positivo. E' una base su cui costruire una grande organizzazione giovanile, radicata tra le giovani generazioni e capace di indicare al partito bisogni, sogni e ambizioni di tanti giovani di questa provincia".
"La consapevolezza è che il lavoro per questi ragazzi inizia oggi, il lavoro più difficile e duro, cioè riuscire a portare questi ragazzi in una sede di partito a discutere di politica. Le primarie rappresentano il momento in cui si è messo in moto il meccanismo, adesso comune per comune, soprattuto in quei comuni dove si è registrata la partecipazione più alta vanno costruiti processi partecipativi"
"Il partito sta per concludere il suo percorso costituente, in questo anno abbiamo registrato e verificato tutti i problemi di un percorso dall'alto verso il basso, questo deve servire ai giovani per ineescare adesso il processo inverso. Prima la costruzione dell'organizzazione nei territori e poi un processo dal basso per la selezione dei quadri dirigenti."
"Credo molto nella forza che l'ingresso di tanti giovani nel nostro partito può dare a tutti noi"

CATANIA: BIANCO (PD), PER CORTE CONTI NON SI PUO' EVITARE DISSESTO

"La deliberazione numero 100 del 2008 della Corte dei Conti, in una interpretazione delle norme di legge, sostiene che non sarebbero piu'' ripianabili i disavanzi per i quali sono scaduti i termini di copertura, due anni dal rinvenimento, nemmeno con i 140 milioni che il governo ha assegnato a Catania per decreto". Lo ha affermato il senatore del Pd Enzo Bianco, rendendo noto il contenuto di un atto redatto lo scorso 17 ottobre dalla Corte dei Conti in seguito all'audizione, avvenuta il 22 ottobre, dell'assessore comunale al Bilancio e del regioniere generale, notificato oggi al Comune del capoluogo etneo.

"La Corte non solo bacchetta l'amministrazione sul bilancio di previsione 2008 -ha aggiunto Bianco- ma ipotizza l'impossibilita' di evitare il dissesto".

L'esponente del centrosinistra ha chiesto dunque al sindaco "alla luce di quest'anno della magistratura contabile, come intende muoversi per evitare che i rilievi della Corte dei Conti possano essere effettivi, se fosse a conoscenza di tale possibile interpretazione normativa e di riferire al piu' presto in sede di Consiglio".

COMUNE DI CATANIA: LA CORTE DEI CONTI BOCCIA IL PREVENTIVO 2008

Questa la sintesi del giudizio sull'esame del bilancio preventivo 2008 del Comune di Catania, pubblicato sul sito della Corte dei Conti.

La Sezione regionale di controllo per la Regione siciliana, esaminata la relazione redatta dal Collegio dei revisori del Comune di Catania sul bilancio preventivo dell’anno 2008, ha accertato, con deliberazione n. 100-2008-contr. del 17 novembre scorso, che “talune risorse di entrata sono scarsamente attendibili”, l’impostazione del preventivo prevede un disavanzo di parte corrente e non registra un significativo contenimento della spesa corrente, mentre si prevedono consistenti debiti fuori bilancio; non è stato adottato il piano triennale del fabbisogno del personale; la situazione delle società partecipate “ha assunto connotati di deficit strutturale” a fronte del quale “nessuna concreta iniziativa è stata adottata dall’Ente”; l’operazione di cessione dell’usufrutto di taluni beni alla società Sviluppo e patrimonio srl, destinata al ripianamento dei disavanzi di amministrazione degli anni 2003 e 2004 e la rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti non sono state ancora portate a termine ed, infine, “nonostante il finanziamento straordinario di cui al decreto legge n. 154 del 7 ottobre 2008, non sono state reperite risorse sufficienti a garantire il superamento della grave crisi finanziaria del Comune”.

Per quanto sopra, la Sezione del controllo ha disposto l’acquisizione delle comunicazioni in ordine all’adozione delle necessarie misure.

Leggi l'intera deliberazione n. 100-2008-contr. del 17 scorso

SANITA’: SPATARO, PETIZIONE POPOLARE PER DIRE NO AI TAGLI INDISCRIMINATI IN SICILIA

“Con questa petizione popolare, che partirà nei prossimi giorni con tanti gazebo presenti in diverse piazze dei comuni del nostro hinterland, chiederemo ai cittadini di firmare affinchè il Piano di rientro sanitario in Sicilia predisposto dal governo Lombardo, venga ridiscusso”.Lo ha affermato il segretario provinciale del Pd di Catania, Luca Spataro, durante la conferenza stampa di presentazione della petizione popolare, indetta dalla direzione etnea del partito, che ha ‘fatto proprio’ il documento regionale del Pd che dice ‘no ai tagli indiscriminati alla sanità in Sicilia’. “Noi non partiamo dalle cifre e dai numeri -ha aggiunto- ma da ciò che accade sul territorio e come, su quest’ultimo, cambia la sanità”. “Noi – ha evidenziato Spataro- pensiamo a come si dovrebbe rispondere alle vere esigenze della comunità, in particolare a quelle periferiche dove l’ipotesi di un taglio di 5700 posti letto in tutta l’Isola, peraltro non concordato con l’Ars, rischia di azzerare il sacrosanto diritto alla salute e ad una sanità efficiente”.

“Abbiamo il dovere- ha concluso l’esponente del Pd etneo- di denunciare i limiti e le forti contraddizioni di un Piano sanitario che fa pagare ai cittadini il conto di una gestione dissennata con un deficit disastroso di oltre un miliardo di euro, figlio della ‘malapolitica’ del centrodestra”.

All’incontro, svoltosi nei locali della federazione catanese del Pd, hanno partecipato fra gli altri i parlamentari nazionali Giuseppe Berretta e Giovanni Burtone e i deputati regionali, Dino Fiorenza e Giovanni Barbagallo.

Addio a Miriam Makeba

Nonostante le non brillanti condizioni di salute, al concerto anticamorra a sostegno dello scrittore Roberto Saviano, Miriam Makeba voleva esserci. Voleva cantare in quella terra martoriata dalla camorra, voleva dare anche lei il suo contributo a quella guerra silenziosa. E lo ha fatto. Per circa mezz’ora ha regalato alla platea accorsa al concerto conclusivo degli Stati Generali della Scuola di Castel Volturno la sua energia, la sua contagiosa vitalità. E poi, poco dopo, se ne è andata: una crisi cardiaca l’aveva strappata per sempre alla vita.

“Le sue melodie hanno dato voce al dolore dell'esilio che lei ha provato per 31 anni. Allo stesso tempo la sua musica ha ispirato un potente senso di speranza in tutti noi”. Nelson Mandela ricorda ‘Mama Africa’ così, attraverso lo sguardo commosso e il rispetto profondo di chi ricorda le mille lotte di Miriam Makeba, la donna che con la musica della sua voce e con la forza delle proprie idee ha combattuto l’apartheid nel proprio Paese. E che poi, prima di morire, ha voluto combattere anche al fianco di chi cantava in memoria di quei ragazzi africani caduti sotto i colpi della camorra nell’ultimo anniversario di San Gennaro.

«Ciao mama sei il nostro simbolo», c’è scritto su uno dei bigliettini che un giovane africano ha deposto davanti alla sala mortuaria della clinica Pineta Grande di Castel Volturno dove domenica sera la cantante è morta. Se, come dice Saviano, "La voce di Miriam Makeba era quella che i sudafricani dell'apartheid avevano al posto della libertà", ora il suo ricordo è diventato il simbolo degli immigrati che a Castel Volturno combattono ogni giorno la difficile battaglia della discriminazione e della violenza.

La direzione provinciale approva documento Sanità

“Il Pd etneo esprime solidarietà e sostegno alle comunità colpite da tagli arbitrari di servizi sanitari essenziali non giustificati da un’equa e rigorosa programmazione sanitaria”. E’ quanto rende noto la direzione provinciale catanese del Partito democratico che ha approvato il documento della direzione regionale del partito sul tema dell’emergenza sanità in Sicilia. “Impegniamo i nostri rappresentanti istituzionali – si legge nel documento - ad opporsi con forza a provvedimenti di riduzione dei posti letto e rimodulazione della rete ospedaliera che compromettono il diritto alla salute dei siciliani senza garantire efficienza e risparmi”. “Si ponga inoltre – evidenziano- come pregiudiziale irrinunciabile, la preventiva discussione in aula di tempi e modalità di attuazione degli obiettivi fissati nel Piano di Rientro per incalzare e sfidare la maggioranza a sostenere le riforme proposte nel ddl presentato dal Gruppo PD all’ARS che, a differenza del Piano varato dal Governo regionale, coniuga la non più rinviabile riduzione della spesa con la tutela dei livelli essenziali di assistenza”. “Dopo anni di sperperi – fa sapere il pd catanese - inefficienze, colpevoli sostegni al sistema affaristico e clientelare, ed a volte mafioso, i nodi sono venuti al pettine”. “Desta preoccupazione e allarme la condizione in cui versa la sanità in Sicilia, soprattutto dal primo insediamento dell’ex governatore Cuffaro nel 2001, segnata com’è – ammoniscono- da un gravissimo dissesto finanziario e da una gestione arbitraria, clientelare, incompetente, che rende, ad oggi, il servizio sanitario costoso, arretrato, poco efficiente”. “In questo quadro urgono- continua il documento del pd- scelte coerenti e responsabili, bisogna innovare e cambiare in profondità il sistema: occorre cioè una vera riforma del servizio sanitario regionale, che coniughi la riduzione degli sprechi con una maggiore qualità delle cure e la certezza del diritto alla salute. La sanità siciliana – si evidenzia- va dunque cambiata e non semplicemente ‘tagliata’”. “Il Pd, infatti, ha sempre sostenuto che il Piano di rientro può costituire un’opportunità per premiare la qualità ed affermare un nuovo equilibrio tra prevenzione, territorio e ospedalità, ma alla condizione di offrire un complesso organico di criteri oggettivi e misure coerenti per il risanamento e la razionalizzazione del sistema sanitario e di non limitarsi a un’arbitraria e irrazionale sfilza di tagli”. “Il centrodestra, al contrario –si osserva nel documento- ha sempre cercato di coprire le proprie responsabilità nel disastro sanitario, sostenendo che i tagli li aveva voluti il governo nazionale di centrosinistra. Non è stato e non è così. I fatti ora lo dimostrano”.

In merito alla riduzione della rete ospedaliera, il Pd ricorda che “mentre il Piano di Rientro che è stato concordato dal Governo Regionale con il Governo Prodi, prevede un taglio di 2.400 posti letto, il Piano che adesso il Presidente Lombardo ha concordato con Berlusconi, senza alcun confronto con il Parlamento regionale, ne prevede più del doppio:5.700!”. “Non esiste un ‘totem’ del posto letto- prosegue il documento- ma è evidente che calare la mannaia sugli ospedali senza aver prima creato le strutture di medicina del territorio, significa determinare improbabili risparmi, privando i cittadini dei livelli essenziali di assistenza”. “Ecco perché – fa sapere il Pd etneo - abbiamo il dovere di denunziare limiti e contraddizioni di un piano che fa pagare ai cittadini il conto dei disastri provocati da una gestione dissennata della sanità, chiamando tutti i siciliani a una forte mobilitazione”. “La nostra posizione è che – chiarisce il pd catanese - se non si realizzano preventivamente le strutture per lungodegenza e riabilitazione e si potenziano i servizi di prevenzione e della medicina territoriale, non si possono effettuare tagli di posti letto che smantellerebbero quello che c’è lasciando i cittadini in balia del nulla”. Sul riordino della rete aziendale, infine, il Pd etneo in linea con la direzione regionale, si ritiene “convinto che occorrono regole nuove per ancorare le scelte al merito ed alla competenza, sottraendole all’uso clientelare con cui il centrodestra ha devastato la sanità in Sicilia”. “Nell’individuare le forze del centrodestra siciliano quali responsabili del disastroso deficit sanitario dell’ultimo decennio – concludono- va seguita la linea di innovazione volta a contenere gli sprechi nella la spesa pubblica migliorando al contempo l’efficienza e la qualità del servizio, anche attraverso la riduzione delle troppe aziende e l’espulsione della politica dalla sanità”.

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