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Direzione Nazionale del 19 Dicembre

Si è conclusa la Direzione Nazionale del PD con l'approvazione di un documento (scaricabile in allegato in Basso) che ha ripreso la relaizone del segretario del PD, Walter Veltroni, che stamani ha aperto la riunione. Il documento finale della Direzione nazionale del Pd è stato approvato con un solo voto contrario e pochi astenuti.

Il documento presentato da Marco Follini ha avuto un solo voto a favore, mentre quello presentato da 12 membri della Direzione tra cui Bachelet, Sofri e Adinolfi è stato respinto a larghissima maggioranza.

Pubblichiamo la sintesi della relazione del segretario (qui è disponibile il testo integrale).


Il documento approvato

Nasce a Catania Telestrada

Si e' inaugurata questa mattina a Catania la nascita della prima web tv ''di strada'' italiana, con una redazione composta da senza fissa dimora, operatori e volontari Caritas, la stessa redazione che cura le pagine locali del mensile nazionale 'Scarp de' tenis'.
All'incontro, organizzato da padre Valerio Di Trapani, Direttore della Caritas diocesana di Catania, erano presenti il Presidente della Provincia Regionale di Catania, Giuseppe Castiglione, il Segretario Provinciale del Pd, Luca Spataro e Lello Analfino, cantante dei ''Tinturia'', amata band siciliana.
'Telestrada da' voce ai protagonisti della strada, persone che vivono quotidianamente il disagio di non avere una casa, che sono ospiti dei dormitori e delle mense per i poveri della Caritas - ha dichiarato Padre Valerio - Saranno loro in persona a raccontarsi e a raccontare le storie dei loro compagni di viaggio.'Su temi cosi' importanti, i partiti politici non possono dividersi - ha aggiunto Luca Spataro, responsabile provinciale Pd, intervenuto anch' egli all'inaugurazione - occorre lavorare tutti insieme per sostenere chi nelle nostre comunita' offre risposte quotidiane al disagio sociale. La mia presenza, oggi, insieme al presidente della Provincia, e' un bel segnale nei confronti della citta'». «Un giornale puo' dare voce a storie sconosciute, gettare una luce su vite che altrimenti rimarrebbero nell'ombra, e contribuire a modificare i luoghi comuni tramite cui le persone comuni considerano gli emarginati - ha dichiarato, in conclusione, Lello Analfino

SPATARO (PD),LE MAGGIORANZE ESCONO DALLE ELEZIONI, IL RESTO E' VECCHIA POLITICA

(ANSA) - CATANIA, 14 DIC - ''Concordo con la senatrice Finocchiaro sul fatto che Raffaele Lombardo sia in serie difficolta', pero' non perche' il governatore abbia serie intenzioni riformatrici ma perche' questo centrodestra siciliano non ha un progetto per il governo della Sicilia''. Lo ha detto il segretario provinciale del Partito democratico di CATANIA, Luca Spataro. ''Ad aprile - aggiunge l'esponente del Pd - il cetrodestra si e' unito per il potere ed oggi, litiga per il potere. Primo fra tutti, infatti il 'caso sanita'', dove c'e' uno scontro non sul terreno delle riforme, ma su chi nel centrodestra deve esercitare il dominio''. ''Forse mi sbagliero' - osserva Spataro - ma una cosa e' certa: le maggioranze nuove nascono solo dalle elezioni e si misurano con gli elettori, il resto è vecchia politica. Se Lombardo non puo' governare si dimetta. Poi, si apra un dibattito serio all'interno del Pd sul progetto di governo che una forza riformista come la nostra deve avere in Sicilia. Dibattito che - conclude Spataro - sin qui e' stato assente o superficiale'

Domenica 14 Giornata nazionale del tesseramento

Domenica 14 novembre il partito democratico della provincia di Catania aderisce alla giornata nazionale del tesseramento. Nelle piazze o nelel sedi del pd sarà possibile richiedere la tessera del partito democratico.
Nelle prossime ore pubblicheremo l'lenco dettagliato dei luoghi comune per comune. In contemporanea con la giornata del tesseramento nei gazebo o nelle sedi sarà possibile firmare la petizione del pd Catanese sulla Sanità.

Risposta al Presidente Lombardo

“Disonesti in Parlamento” – esclusi parenti ed affini – così parlò Raffaele Lombardo, Presidente della Regione Siciliana, accusando i parlamentari di volere evitare  “… tagli che toccheranno tutte le sacche di parassitismo, malaffare e mafia che si annidano nel sistema sanitario”.

Data la gravità dell’accusa, ogni singolo parlamentare, soprattutto se eletto nella provincia di Catania, deve fare un esame di coscienza per capire se abbia mai detto “porcherie sotto forma di menzogna”?

Noi abbiamo provato a farlo questo esame, anche se Raffaele Lombardo nella tonaca di un novello Savonarola lascia interdetti; e, con assoluta serenità, possiamo dire di avere un'unica colpa, cioè quella di avere intrapreso una limpida battaglia per difendere la sanità pubblica – così come la scuola e l’Università – in una Regione da troppo tempo male amministrata da un centro-destra che ha costruito un sistema di potere clientelare caratterizzato da “disservizi pubblici”, a partire dalla sanità alla Aiello.

Quelle stesse forze politiche, tutte formalmente nella maggioranza di Lombardo, che si stanno contrapponendo senza esclusioni di colpi, a difesa di interessi inconfessabili che nulla hanno a che fare con il diritto alla salute dei cittadini siciliani.

Bel modo di avviare a un processo riformatore !

Peraltro vogliamo rassicurare il Presidente (evidentemente persona diversa dal vicesindaco della tanto rimpianta giunta Scapagnini e dal Presidente della Provincia inventore della Pubbliservizi, dai tanti dipendenti e dai pochi servizi) che il PD, partito autenticamente riformista del nostro paese, è pronto a discutere seriamente di vere riforme, anche quella della sanità, purchè partano dalla presa d’atto che una stagione si è chiusa e che la società siciliana deve essere liberata dal gioco di una politica corrotta ed inefficiente.

Se poi sabato prossimo egli, come ha promesso o minacciato,  vorrà “fare i nomi”, ne saremo lieti, noi abbiamo già chiesto l’avvio di un’apposita indagine della Commissione Nazionale Antimafia, tesa a far luce sull’inestricabile intreccio tra politica, malaffare e criminalità organizzata che ha stritolato il nostro sistema sanitario.

Il Segretario Provinciale, i parlamentari Nazionali e Regionali del pd Catanese

LAVORATORI EX-CESAME, SPATARO(PD):"IL CENTRODESTRA PRENDE IN GIRO DA TRE ANNI QUESTI LAVORATORI"

 "Esprimo solidarietà ai lavoratori dell'ex-Cesame che si trovano in una situazione drammatica, presi in giro da tre anni dal centrodestra. Lombardo in testa e a seguire tutto il centrodestra locale hanno sottoscritto accordi che adesso trattano come carta straccia"
Lo afferma il Segretario Provinciale del Pd,Luca Spataro. "C'è un emergenza - continua Spataro - gravissima che riguarda il lavoro nella nostra provincia rispetto alla quale le istituzioni non possono rimanere insensibili. Siamo pienamente consapevoli che l'apparato pubblico, già stracolmo, non può essere la soluzione al problema, serve, però, un ruolo attivo delle istituzioni nella risoluzione del problema che sin qui non c'è stato"
"Sin qui il centrodestra, al governo da 10 anni alla Provincia e al Comune di Catania, ha usato la disperazione di questi lavoratori, con promesse a cui non sono seguiti mai i fatti."
 

ROTTAMIAMO IL PETROLIO

Il PD propone un DDL per uscire dalla crisi puntando sul clima

 
"Rottamare il petrolio", accelerare la transizione verso un sistema energetico non più fondato sulla dipendenza prevalente dai combustili fossili, accettare la sfida del 20-20-20 (20% di riduzione delle emissioni di CO2, 20% di risparmio energetico, 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili) e trasformarla in un’opportunità di crescita e di sviluppo per tutto il Paese.

Il PD respinge le ansie ingiustificate del Governo, preoccupato solo di sfuggire agli impegni di Kyoto e ad isolare l’Italia dal resto d’Europa, e propone un piano d’azione in cinque mosse. Cinque passi che, come per la rivoluzione verde già annunciata da Barack Obama, (con i 150 miliardi di dollari per creare milioni di posti di lavoro nel settore delle rinnovabili e dell'efficienza energetica), disegnano, per voce dei due ministri ombra, dell'Ambiente Ermete Realacci e dello Sviluppo economico Matteo Colaninno, una nuova strategia per uscire dalla recessione.

Ed ecco le cinque misure proposte dal partito guidato da Walter Veltroni primo firmatario, insieme ad altri 31 deputati, di un disegno di legge che le contiene.

Primo: riqualificazione energetica degli edifici.
Detrazioni fino a 100.000 euro per le spese di riqualificazione energetica degli edifici e fino a 60.000 euro per interventi per pavimenti, finestre e infissi. E con il contributo del 55% dei costi extra sostenuti per la realizzazione di nuovi edifici con consumi inferiori del 30% rispetto ai limiti di legge.

Secondo: maggiore efficienza.
Elettrodomestici e illuminazione più efficienti attraverso ecoincentivi per l'acquisto di frigoriferi e congelatori a basso consumo e prevedendo l'ampliamento a lavatrici e lavastoviglie ad alta efficienza energetica delle tipologie di elettrodomestici che possono usufruire delle detrazioni. E attraverso la deduzione del 36% dal reddito d'impresa dei costi per la sostituzione dell'illuminazione tradizionale con altra ad alta efficienza energetica.

Terzo: fonti rinnovabili.
Il PD punta ad incrementare le fonti rinnovabili rendendo "permanente il meccanismo di incentivazione fiscale, tramite detrazione, a favore degli investimenti sostenuti dai privati cittadini per l'istallazione di pannelli solari termici, e superando l'attuale incertezza determinata dalla presenza o meno di dette misure nelle manovre finanziarie di fine anno". Inoltre, il PD propone "incentivi per le spese sostenute da Enti pubblici al fine di sostituire gli impianti e le apparecchiature per il riscaldamento degli edifici che utilizzano combustibili fossili, con impianti e apparecchiature ad energia solare". Ed infine una "legislazione più semplice in materia: testo unico di tutte le disposizioni dedicate al risparmio energetico e alla diffusione delle fonti rinnovabili, anche al fine di rendere più omogenee e semplici le procedure amministrative dedicate a tale comparto".

Quarto: trasporto pubblico.
Incentivare il trasporto pubblico è un altro punto fondamentale della proposta di legge presentata. Per favorirlo, il PD prevede, ad esempio, che i datori di lavori possano fornire ai loro dipendenti i 'ticket-transport', in sostanza buoni-trasporto, esclusivamente per il tragitto casa-lavoro, su mezzi collettivi e mezzi pubblici. Ma anche introducendo incentivi per l'acquisto di autobus pubblici a metano e promuovendo il trasporto collettivo su ferro nel trasporto locale e urbano (300 milioni di euro all'anno per cinque anni), con l'avvio del piano de "1000 treni pendolari" (300 milioni di euro all'anno per cinque anni).

Quinto: più riciclo, meno CO2.
Il Pd propone in particolare di "incentivare il riciclo dei rifiuti e l'industria ad esso collegata. Se questa avesse un incremento del 15% per il 2020 rispetto ai livelli attuali - calcola Realacci - per quella data si potrebbe diminuire del 18% l'obiettivo nazionale di riduzione delle emissioni di CO2 e far scendere i consumi energetici di 5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, pari al 32% dell'obiettivo nazionale di efficienza energetica al 2020".

Tutte le misure illustrate dal Partito democratico si fondano su un assunto di fondo scandito dal ministro ombra dell'Ambiente nel corso della conferenza stampa di oggi: "l'esigenza di rottamare il petrolio non nasce solo da grandi problemi. E' anche una straordinaria occasione di sviluppo e di progresso. Lo e' in generale e lo e' a maggior ragione per l'Italia. Proprio partendo dagli obiettivi e dai vincoli in materia di politiche energetiche e climatiche, anche il nostro Paese può trovare nuovo slancio economico, industriale, tecnologico".

CATANIA, OPERAZIONE PADRINI, SPATARO(PD):"BASTA CON UN TERRITORIO STROZZATO DALLA MAFIA E PEZZI DELLA POLITICA CONNIVENTI"

"L'operazione 'Padrini' deve fare riflettere tutta la società e la politica di questo territorio. C'è un'economia strozzata, ingessata e saccheggiata dalla criminalità organizzata". Lo ha dichiarato il segretario provinciale del Pd catanese Luca Spataro in merito ai 24 arresti di altrettanti presunti affiliati al clan 'Santapaola-Ercolano', tra i quali vi è anche l'assessore ai servizi sociali del Comune etneo di Paternò. 
"Gli spazi di libera iniziativa economica- ha continuato Spataro- soprattutto in alcuni settori delicati, come gli appalti pubblici, sono ridotti ai minini termini. Quella contro la mafia è una lotta per lo sviluppo di questo territorio e in queste condizioni l'impresa sana rischia di pagare sempre il prezzo maggiore. Dove non c'è una sana imprenditoria, infatti, non c'è una economia trasparente che promuove lo sviluppo dei territori e delle persone".

Per Spataro "e' ora che la nostra società ma soprattutto la politica, che dai risultati dell'indagine si dimostra troppo facilmente penetrabile dal fenomeno mafioso, inizi ad assumere con forza e nettezza  l'idea che è ora di dire basta ad un territorio come il nostro, mortificato nelle sue energie e nelle sue risorse da un fenomeno come la mafia, che va espulso dalla vita civile delle nostre comunità".

"Il coinvolgimento di amministratori pubblici in indagini come questa- ha evidenziato l'esponente del Pd- è un fatto che deve fare vergognare la politica tutta".

"Un plauso va fatto alla Magistratura e alle forze di polizia per l'operazione portata a compimento - ha concluso Spataro- ma dobbiamo avere tutti la consapevolezza che questo non basta. Serve una ribellione della società e della politica che non può e deve apparire neutrale come spesso sembra rispetto alla lotta alla criminalità organizzata".

30 Novembre giornata del tesseramento

Il 30 Novembre  giornata del tesseramento e Raccolta firme petizione "Fuori la Politica dalla Sanità. No ai tagli. Si ai risparmi."

Nei maggiori centri della provincia e in tutti i comuni che aderiranno in questi ore all'iniziativa, a Catania in Piazza Stesicoro, piazza Borgo, Chiesa Cristo Re angolo via Pasubio sarà possibile iscriversi al partito demcoratico e firmare la petizione del partito democratico sulla Sanità.

Nelle prossime ore pubblicheremo tutte le piazze in cui sarà possibile ritirare la tessera e firmare la petizione.






BIANCO , CITTA' NELLE MANI DI NESSUNO

Spataro:"Continuando Così Catania rischia di crollare su se stessa"

"Siamo molto preoccupati per Catania. La città è senza governo e nella maggioranza prevalgono gli interessi di parte sul bene generale. Continuando così Catanaia rischia di crollare su se stessa."
Questo è quanto dichiara il segretario Provinciale del Pd, Luca Spataro."La relazione dei corti dei Conti - continua Spataro - conferma tutte le nostre preoccupazioni, compreso il fatto che questi mesi sono stati utilizzati inutilmente."
"Il rischio, come afferma anche la corte dei conti, che anche i 140 milioni di euro stanziati dal governo nazionale non consentiranno di evitare il dissesto"
"Mi chiedo se Catania in questo momento può permettersi una maggioranza piena di divisioni sotterranee e un Sindaco che non svolge la sua funzione a tempo pieno , poichè è impegnato anche a Roma".

Il senatore del Pd Enzo Bianco ha sottolineato come ''ci sono tante cose che la Giunta avrebbe potuto e potrebbe fare mentre si tenta di scongiurare il dissesto finanziario''.
Il senatore del Pd ha parlato di ''una citta' sporca, una raccolta differenziata che non si riesce ad avviare, e di come a Catania, che continua ad essere al buio, stanno aumentando scippi e rapine. Tra gli aspetti sottolineati da Bianco anche il ''traffico sempre piu' caotico e la situazione dei vigili urbani ''pochi nelle strade, ma molti impiegati in mansioni inadeguate''.
Bianco si e' inoltre chiesto ''perche' non e' stato ancora nominato un vicesindaco capace di fare le funzioni del primo cittadino quando questi e' assente?'', sottolineando come in municipio ''ci sono riunioni che non possono svolgersi o firme che vengono apposte con qualche ritardo perche' il sindaco e' fuori citta' per impegni istituzionali. Catania ha invece bisogno di una presenza costante, notte e giorno''.




BUON LAVORO FAUSTO

Fausto Raciti, Acese, 24 anni, eletto con il 77% nuove segretario nazionale dei giovani democratici

"Voglio rivolgere a Fausto gli auguri di tutti i democratici della provincia di Catania. E' un buon lavoro pieno dell'orgoglio dei democratici di questo territorio che oggi offrono ai giovani di questo partito l'impegno di un ragazzo capace e umile che saprà dare alla nuova organizzazione giovanile un profilo forte in grado di farla interloquire con le giovani generazioni di questo paese". Questo è quanto afferma in una nota il segretario del Pd Catanese Luca Spataro. "A Fausto mi lega un amicizia lunga, un legame umano e politico. Sono sicuro che farà bene così come ha sempre dimostrato nella sua breve, ma intensa attività politica."

GIOVANI DEMOCRATICI. TUTTI I RISULTATI

Grande partecipazione alle primarie dei Giovani democratici in provincia di Catania.

Sono stati quasi 6.000 i votanti alle primarie dei giovani del pd in provincia di Catania. Si votava per il segretario nazionale e le assemblee nazionale e regionale.
Fausto Raciti, catanese, 24, nuovo segretario dei giovani democratici con oltre il 70% dei consensi, si afferma primo anche nella sua provincia con oltre l'80% dei voti validi.
Saranno 14 i catanesi che parteciperenno all'assemblea nazionale, 7 uomini e 7 donne, così come prescriveva il regolamento nazionale, e 28, 14 uomini e 14 donne, i membri catanesi all'assemblea regionale.
Acireale, città del neo segretario nazionale, fa registrare l'affluenza al voto più alta con quasi 1000 votanti.

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PRIMARIE GIOVANI, GRANDE PARTECIPAZIONE, IN 6000 A CATANIA

Il segretario del Pd della Provincia di Catania Luca Spataro esprime la sua soddisfazione per la grande partecipazione alle primarie dei giovani del partito democratico."Le prime cifre indicano quasi 6000 partecipanti, è un risultato molto positivo. E' una base su cui costruire una grande organizzazione giovanile, radicata tra le giovani generazioni e capace di indicare al partito bisogni, sogni e ambizioni di tanti giovani di questa provincia".
"La consapevolezza è che il lavoro per questi ragazzi inizia oggi, il lavoro più difficile e duro, cioè riuscire a portare questi ragazzi in una sede di partito a discutere di politica. Le primarie rappresentano il momento in cui si è messo in moto il meccanismo, adesso comune per comune, soprattuto in quei comuni dove si è registrata la partecipazione più alta vanno costruiti processi partecipativi"
"Il partito sta per concludere il suo percorso costituente, in questo anno abbiamo registrato e verificato tutti i problemi di un percorso dall'alto verso il basso, questo deve servire ai giovani per ineescare adesso il processo inverso. Prima la costruzione dell'organizzazione nei territori e poi un processo dal basso per la selezione dei quadri dirigenti."
"Credo molto nella forza che l'ingresso di tanti giovani nel nostro partito può dare a tutti noi"

CATANIA: BIANCO (PD), PER CORTE CONTI NON SI PUO' EVITARE DISSESTO

"La deliberazione numero 100 del 2008 della Corte dei Conti, in una interpretazione delle norme di legge, sostiene che non sarebbero piu'' ripianabili i disavanzi per i quali sono scaduti i termini di copertura, due anni dal rinvenimento, nemmeno con i 140 milioni che il governo ha assegnato a Catania per decreto". Lo ha affermato il senatore del Pd Enzo Bianco, rendendo noto il contenuto di un atto redatto lo scorso 17 ottobre dalla Corte dei Conti in seguito all'audizione, avvenuta il 22 ottobre, dell'assessore comunale al Bilancio e del regioniere generale, notificato oggi al Comune del capoluogo etneo.

"La Corte non solo bacchetta l'amministrazione sul bilancio di previsione 2008 -ha aggiunto Bianco- ma ipotizza l'impossibilita' di evitare il dissesto".

L'esponente del centrosinistra ha chiesto dunque al sindaco "alla luce di quest'anno della magistratura contabile, come intende muoversi per evitare che i rilievi della Corte dei Conti possano essere effettivi, se fosse a conoscenza di tale possibile interpretazione normativa e di riferire al piu' presto in sede di Consiglio".

COMUNE DI CATANIA: LA CORTE DEI CONTI BOCCIA IL PREVENTIVO 2008

Questa la sintesi del giudizio sull'esame del bilancio preventivo 2008 del Comune di Catania, pubblicato sul sito della Corte dei Conti.

La Sezione regionale di controllo per la Regione siciliana, esaminata la relazione redatta dal Collegio dei revisori del Comune di Catania sul bilancio preventivo dell’anno 2008, ha accertato, con deliberazione n. 100-2008-contr. del 17 novembre scorso, che “talune risorse di entrata sono scarsamente attendibili”, l’impostazione del preventivo prevede un disavanzo di parte corrente e non registra un significativo contenimento della spesa corrente, mentre si prevedono consistenti debiti fuori bilancio; non è stato adottato il piano triennale del fabbisogno del personale; la situazione delle società partecipate “ha assunto connotati di deficit strutturale” a fronte del quale “nessuna concreta iniziativa è stata adottata dall’Ente”; l’operazione di cessione dell’usufrutto di taluni beni alla società Sviluppo e patrimonio srl, destinata al ripianamento dei disavanzi di amministrazione degli anni 2003 e 2004 e la rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti non sono state ancora portate a termine ed, infine, “nonostante il finanziamento straordinario di cui al decreto legge n. 154 del 7 ottobre 2008, non sono state reperite risorse sufficienti a garantire il superamento della grave crisi finanziaria del Comune”.

Per quanto sopra, la Sezione del controllo ha disposto l’acquisizione delle comunicazioni in ordine all’adozione delle necessarie misure.

Leggi l'intera deliberazione n. 100-2008-contr. del 17 scorso

SANITA’: SPATARO, PETIZIONE POPOLARE PER DIRE NO AI TAGLI INDISCRIMINATI IN SICILIA

“Con questa petizione popolare, che partirà nei prossimi giorni con tanti gazebo presenti in diverse piazze dei comuni del nostro hinterland, chiederemo ai cittadini di firmare affinchè il Piano di rientro sanitario in Sicilia predisposto dal governo Lombardo, venga ridiscusso”.Lo ha affermato il segretario provinciale del Pd di Catania, Luca Spataro, durante la conferenza stampa di presentazione della petizione popolare, indetta dalla direzione etnea del partito, che ha ‘fatto proprio’ il documento regionale del Pd che dice ‘no ai tagli indiscriminati alla sanità in Sicilia’. “Noi non partiamo dalle cifre e dai numeri -ha aggiunto- ma da ciò che accade sul territorio e come, su quest’ultimo, cambia la sanità”. “Noi – ha evidenziato Spataro- pensiamo a come si dovrebbe rispondere alle vere esigenze della comunità, in particolare a quelle periferiche dove l’ipotesi di un taglio di 5700 posti letto in tutta l’Isola, peraltro non concordato con l’Ars, rischia di azzerare il sacrosanto diritto alla salute e ad una sanità efficiente”.

“Abbiamo il dovere- ha concluso l’esponente del Pd etneo- di denunciare i limiti e le forti contraddizioni di un Piano sanitario che fa pagare ai cittadini il conto di una gestione dissennata con un deficit disastroso di oltre un miliardo di euro, figlio della ‘malapolitica’ del centrodestra”.

All’incontro, svoltosi nei locali della federazione catanese del Pd, hanno partecipato fra gli altri i parlamentari nazionali Giuseppe Berretta e Giovanni Burtone e i deputati regionali, Dino Fiorenza e Giovanni Barbagallo.

Addio a Miriam Makeba

Nonostante le non brillanti condizioni di salute, al concerto anticamorra a sostegno dello scrittore Roberto Saviano, Miriam Makeba voleva esserci. Voleva cantare in quella terra martoriata dalla camorra, voleva dare anche lei il suo contributo a quella guerra silenziosa. E lo ha fatto. Per circa mezz’ora ha regalato alla platea accorsa al concerto conclusivo degli Stati Generali della Scuola di Castel Volturno la sua energia, la sua contagiosa vitalità. E poi, poco dopo, se ne è andata: una crisi cardiaca l’aveva strappata per sempre alla vita.

“Le sue melodie hanno dato voce al dolore dell'esilio che lei ha provato per 31 anni. Allo stesso tempo la sua musica ha ispirato un potente senso di speranza in tutti noi”. Nelson Mandela ricorda ‘Mama Africa’ così, attraverso lo sguardo commosso e il rispetto profondo di chi ricorda le mille lotte di Miriam Makeba, la donna che con la musica della sua voce e con la forza delle proprie idee ha combattuto l’apartheid nel proprio Paese. E che poi, prima di morire, ha voluto combattere anche al fianco di chi cantava in memoria di quei ragazzi africani caduti sotto i colpi della camorra nell’ultimo anniversario di San Gennaro.

«Ciao mama sei il nostro simbolo», c’è scritto su uno dei bigliettini che un giovane africano ha deposto davanti alla sala mortuaria della clinica Pineta Grande di Castel Volturno dove domenica sera la cantante è morta. Se, come dice Saviano, "La voce di Miriam Makeba era quella che i sudafricani dell'apartheid avevano al posto della libertà", ora il suo ricordo è diventato il simbolo degli immigrati che a Castel Volturno combattono ogni giorno la difficile battaglia della discriminazione e della violenza.

La direzione provinciale approva documento Sanità

“Il Pd etneo esprime solidarietà e sostegno alle comunità colpite da tagli arbitrari di servizi sanitari essenziali non giustificati da un’equa e rigorosa programmazione sanitaria”. E’ quanto rende noto la direzione provinciale catanese del Partito democratico che ha approvato il documento della direzione regionale del partito sul tema dell’emergenza sanità in Sicilia. “Impegniamo i nostri rappresentanti istituzionali – si legge nel documento - ad opporsi con forza a provvedimenti di riduzione dei posti letto e rimodulazione della rete ospedaliera che compromettono il diritto alla salute dei siciliani senza garantire efficienza e risparmi”. “Si ponga inoltre – evidenziano- come pregiudiziale irrinunciabile, la preventiva discussione in aula di tempi e modalità di attuazione degli obiettivi fissati nel Piano di Rientro per incalzare e sfidare la maggioranza a sostenere le riforme proposte nel ddl presentato dal Gruppo PD all’ARS che, a differenza del Piano varato dal Governo regionale, coniuga la non più rinviabile riduzione della spesa con la tutela dei livelli essenziali di assistenza”. “Dopo anni di sperperi – fa sapere il pd catanese - inefficienze, colpevoli sostegni al sistema affaristico e clientelare, ed a volte mafioso, i nodi sono venuti al pettine”. “Desta preoccupazione e allarme la condizione in cui versa la sanità in Sicilia, soprattutto dal primo insediamento dell’ex governatore Cuffaro nel 2001, segnata com’è – ammoniscono- da un gravissimo dissesto finanziario e da una gestione arbitraria, clientelare, incompetente, che rende, ad oggi, il servizio sanitario costoso, arretrato, poco efficiente”. “In questo quadro urgono- continua il documento del pd- scelte coerenti e responsabili, bisogna innovare e cambiare in profondità il sistema: occorre cioè una vera riforma del servizio sanitario regionale, che coniughi la riduzione degli sprechi con una maggiore qualità delle cure e la certezza del diritto alla salute. La sanità siciliana – si evidenzia- va dunque cambiata e non semplicemente ‘tagliata’”. “Il Pd, infatti, ha sempre sostenuto che il Piano di rientro può costituire un’opportunità per premiare la qualità ed affermare un nuovo equilibrio tra prevenzione, territorio e ospedalità, ma alla condizione di offrire un complesso organico di criteri oggettivi e misure coerenti per il risanamento e la razionalizzazione del sistema sanitario e di non limitarsi a un’arbitraria e irrazionale sfilza di tagli”. “Il centrodestra, al contrario –si osserva nel documento- ha sempre cercato di coprire le proprie responsabilità nel disastro sanitario, sostenendo che i tagli li aveva voluti il governo nazionale di centrosinistra. Non è stato e non è così. I fatti ora lo dimostrano”.

In merito alla riduzione della rete ospedaliera, il Pd ricorda che “mentre il Piano di Rientro che è stato concordato dal Governo Regionale con il Governo Prodi, prevede un taglio di 2.400 posti letto, il Piano che adesso il Presidente Lombardo ha concordato con Berlusconi, senza alcun confronto con il Parlamento regionale, ne prevede più del doppio:5.700!”. “Non esiste un ‘totem’ del posto letto- prosegue il documento- ma è evidente che calare la mannaia sugli ospedali senza aver prima creato le strutture di medicina del territorio, significa determinare improbabili risparmi, privando i cittadini dei livelli essenziali di assistenza”. “Ecco perché – fa sapere il Pd etneo - abbiamo il dovere di denunziare limiti e contraddizioni di un piano che fa pagare ai cittadini il conto dei disastri provocati da una gestione dissennata della sanità, chiamando tutti i siciliani a una forte mobilitazione”. “La nostra posizione è che – chiarisce il pd catanese - se non si realizzano preventivamente le strutture per lungodegenza e riabilitazione e si potenziano i servizi di prevenzione e della medicina territoriale, non si possono effettuare tagli di posti letto che smantellerebbero quello che c’è lasciando i cittadini in balia del nulla”. Sul riordino della rete aziendale, infine, il Pd etneo in linea con la direzione regionale, si ritiene “convinto che occorrono regole nuove per ancorare le scelte al merito ed alla competenza, sottraendole all’uso clientelare con cui il centrodestra ha devastato la sanità in Sicilia”. “Nell’individuare le forze del centrodestra siciliano quali responsabili del disastroso deficit sanitario dell’ultimo decennio – concludono- va seguita la linea di innovazione volta a contenere gli sprechi nella la spesa pubblica migliorando al contempo l’efficienza e la qualità del servizio, anche attraverso la riduzione delle troppe aziende e l’espulsione della politica dalla sanità”.

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Documento Sanità

27 Ottobre

25 Ottobre


Treno Speciale da Catania
partenza ore 21.00 del 24 Ottobre
Fermate a Giarre- Acireale e Catania
Prenotazioni entro il 18 ottobre.
Rivolgersi al segretario del circolo del proprio comune.
o Chiamare 0957222338
o inviare email plflamigni@gmail.com
Nella email indicare nome, cognome, cellulare e email.

CATANIA: BERRETTA, RICONFERMA IMPRENDITORE VECCHIO RAFFORZI AFFERMAZIONE LEGALITA'

Il parlamentare nazionale del Pd, Giuseppe Berretta, ha espresso grande soddisfazione per "la riconferma di Andrea Vecchio alla presidenza dell’Ance di Catania".

"Mi auguro vivamente - ha aggiunto- che si rafforzi ulteriormente l'affermazione della legalità e che il coraggio e l'abnegazione di Vecchio a combattere il racket delle estorsioni, funga da stimolo per indurre alla denuncia tanti altri imprenditori dell'Isola

Pio La Torre non si cancella

L'11 ottobre manifestazione a Comiso

Per partecipare alal manifestazione la Federazione di Catania sta predisponendo degli autobus. Per informazioni Chiamare Sergio De Luca 3939224894

“In questo Paese c'è un clima nel quale si torna a parlare del fascismo in termini che rimuovono la storia”. Questo è quanto ha affermato il segretario del PD, Walter Veltroni, in visita al Centro Pio La Torre di Palermo durante una conferenza stampa con i giornalisti.

La visita palermitana del leader del PD è a testimonianza del impegno dei democratici di non cedere davanti agli spot elettorali del sindaco di Comiso che ha voluto ripristinare l'antico nome dell'aeroporto locale al generale “Magliocco” - comandante nei bombardamenti in Etiopia - cancellando l'intitolazione a “Pio La Torre”.

“È un gesto contro la lotta alla mafia e di rivalutazione del fascismo - ha dichiarato Veltroni - che deve essere isolato dalle forze politiche che hanno eletto il sindaco sia livello locale che nazionale”.

Per ribadire questa posizione Veltroni ha annunciato la sua partecipazione alla manifestazione che si terrà a Comiso il prossimo 11 ottobre.

“Mi fa piacere sapere che all'Assemblea regionale siciliana sia stata presentata una mozione per lasciare il nome di La Torre, firmata da Pd, Mpa e Udc. Mi dispiace sapere che il Pdl non ha firmato, ma mi dicono che c'è l'impegno a votare a favore”.

Quindi, commentando il fenomeno della cosiddetta “parentopoli siciliana” ha aggiunto: “mi pare ci sia una malattia molto radicata ed estesa che non aiuta a rendere più forte l'immagine delle istituzioni. Sarei curioso di sapere cosa dice in proposito il ministro della Pubblica amministrazione, perché si butta la croce addosso spesso ai lavoratori del pubblico impiego e poi si scopre che la politica compie queste azioni. Sono cose che non si dovrebbero fare, le istituzioni devono garantire la trasparenza delle regole del gioco a cominciare dalle assunzioni e dagli appalti. Di quelle
poco nitide i cittadini non ne hanno bisogno”.

Il governo di Berlusconi continua a penalizzare la Sicilia. Nella finanziaria non c'è nulla di cui la regione ha bisogno, a cominciare dalle infrastrutture, al sistema viario sino alle tecnologie. La riduzione drastica di investimenti peserà in modo particolare sulla Sicilia. “Nella lotta alla mafia - ha concluso Veltroni - serve unire lo sviluppo economico e l'attenzione nei confronti della scuola. Ad esempio qui in Sicilia se si attua il decreto previsto dal governo si chiudono 506 scuole in comuni dove vi sono meno di 500 alunni. La gente di Sicilia non si può permettere di avere ulteriormente ridotto la vicinanza tra la scuola e la Sicilia”.

Spataro: Raffaele Lombardo ha veramente la faccia tosta

Palermo, 29 set. (Apcom) - "Raffaele Lombardo ha veramente la faccia tosta. Sono allibito dalle dichiarazioni rilasciate nel corso della trasmissione 'Faccia a faccia' su Radiotre". Lo afferma il segretario provinciale del Pd di Catania. "Lombardo - prosegue - non è uno dei protagonisti del dissesto del Comune di Catania, ma il 'protagonista'. Oltre a svolgere la funzione di vicesindaco, è stato il regista politico di quell'amministrazione, inserendo in tutti i luoghi chiave uomini di fiducia, e usando il Comune di Catania come strumento per 'ingrossare', attraverso le risorse pubbliche, il proprio movimento politico".

"Oggi - prosegue Spataro- Lombardo dice che l'ex sindaco del capoluogo etneo Umberto Scapagnini non era pratico con i numeri.
Ci vuole una bella faccia tosta. Il Presidente della Regione- evidenzia l'esponente del Pd- ci ha però ormai abituati a questo suo atteggiamento: riformatore, autonomista ed estimatore del modello catalano solo a parole e dunque, nei fatti, erede della peggiore tradizione politica siciliana".

Assemblea Cittadina Catania


Venerdì 3 ottobre 0re 17.00 Assemblea cittadina del partito democratico di Catania

Centro Fieristico ciminiere
Odg:
1)Costituzione comitati promotori circoli città
2)Iniziative politiche sulla città

Domani all'Istituto penitanziario "Bicocca"

Domani 15 agosto visiteremo insieme all'Onorevole Berretta L'istituto Penitenziario "Bicocca".Un Mese fa siamo già stati a Piazza Lanza e in seguito a quella visita è stata prodotta un interrogazione sullo stato di sovraffollamento del carcere catanese.

assemblea provinciale

Venerdì 18 ore 16.00 presso sala c3 centro fieristisco "Ciminiere" Assemblea costituente provinciale del partito democratico.
O.d.g.:
1)comunicazioni segretario ed esecutivo
2)analisi del voto
3)Verifica percorso costituente e tesseramento,

l'assemblea è aperta a tutti.

Ripartire dal percorso costituente

Quando a fine novembre del 2007 ho ricevuto l'incarico di coordinatore del partito democratico della provincia di Catania avevo piena consapevolezza dell'importanza del processo che dovevo contribuire a determinare, cioè quello di costruire insieme ai costituenti, ai livelli istituzionali, agli uomini e alle donne che hanno partecipato alle primarie di ottobre, un partito nuovo nelle forme e nei contenuti, in grado in una realtà come la Sicilia, terra senza grandi tradizioni di partiti strutturati e popolari, di riattivare quel meccanismo di partecipazione civile e politica alla vita pubblica del maggior numero di persone possibili, per ridare forza ad una democrazia indebolita.

Non ha sicuramente aiutato questo nostro processo il precipitarsi degli eventi nazionali e regionali che hanno fatto si che un partito ancora debole e poco strutturato, con alle spalle due partiti ormai deboli e consunti, affrontarsse un turno elettorale tra i più difficili per le forze progressiste di questo paese dal dopoguerra ad oggi.

Nonostante questo, nostante le sconfitte, prima alle politiche e alle regionali, e poi nel turno amministrativo di Giugno, credo che commetteremmo un errore se pensassimo di tornare indietro, o se pensassimo che il processo che abbiamo messo in moto non abbia più la forza e il valore di prima.

Il percorso costituente della provincia di Catania si è interrotto nella fase più delicata, nella fase in cui bisogna strutturare e radicare il partito sul territorio, nella fase in cui bisognava costruire quei luoghi della democrazia interna e partecipata,come sono i circoli territoriali.

Quel percorso interrotto dobbiamo avere adesso la forza, la capacità, la dedizione al lavoro di farlo ripartire e concluderlo, poichè quel processo rappresenta un tassello necessario, anche se non sufficiente per la prospettiva del partito demcoratico a Catania e nella sua provincia.



Io credo, però, che noi sbaglieremmo se pensassimo che ciò basti per ridefinire il profilo del partito nuovo, se pensassimo cioè che ciò di cui abbiamo bisogno è solo una buona organizzazione. Credo invece che ciò che ci serve con più urgenza è la definizione dell'identità e del profilo culturale del nostro partito su questo territorio.

L'ho scritto molte volte e non mi stancherò mai di farlo, ciò di cui tutti noi abbiamo bisogno è un partito delle persone:
a questo scopo la costruzione di luoghi della democrazia interna e della partecipazione, ma anche la capacità di mantenere un tensione verso un partito che nelle decisioni più importanti è in grado di coinvolgere i cittadini;
un partito del territorio:
e quindi in grado di rappresentare le comunità locali, capace di essere territorio esso stesso nella dimensione in cui anche all'interno del partito è portatore di istanze che provengono dall'ascolto e dalla vicinza ai cittadini
Un partito dell'idee:
e perciò la nostra capacità di elaborare progetti, visioni e prospettive legate al territorio in cui viviamo. La forza di avviare processi che trasfromino le nostre comunità facendole uscire dallo stato di isolamento e di debolezza in cui adesso si trovano.

Già dal 18 Luglio alla prossima assemblea costituente provinciale dovremo inizare a delineare tutto questo, provare a ripartire, ripartire da dove ci siamo fermati.

Luca Spataro

IL PARTITO DEMOCRATICO E LA COMUNICAZIONE

Sabato 19 Aprile 2008
ore 16,30
Palazzo Bruca – Museo del Giocattolo
Via Vittorio Emanuele, 201 Catania



Alessandro Rovinetti

segretario nazionale della Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale




a proposito di

“il Partito Democratico e la COMUNICAZIONE.
ricerca, analisi, approfondimenti, punti di forza, di equilibrio e valutazione della comunicazione politica del PD”

dibattito aperto agli aderenti al PD, ai quadri dirigenti del partito, ai cittadini tutti.
sono invitati i deputati siciliani eletti regionali e nazionali .


organizzazione : Rosaria Caltabiano,
costituente nazionale, coordinamento provinciale PD Catania
delegazione Sicilia “Comunicazione Pubblica”
tel.3386244414, e-mail: rosariacaltabiano@gmail.com

BEPPE LUMIA A RIPOSTO

BEPPE LUMIA A RIPOSTO per parlare di legalità e antimafia.

INCONTRO - DIBATTITO

con il Candidato al Senato

GIUSEPPE LUMIA

vice Presidente Commissione Antimafia

Legalità e Sviluppo, insieme....si può fare

SABATO 5 APRILE 2008

ore 16

Perco delle Kentie- RIPOSTO

30 Marzo, D-day in tutte le citta della provincia di Catania, Il 6 si replica nella città di capoluogo

Domenica 30 marzo in tutti i comuni della procia di Catania si svolgerà il d-day, Democratic Day. Il partito democratico ritornerà in tutte le piazze in cui si sono svolte le primarie del 14 ottobre per incontrare i cittadini e "arruolare" volontari per gli ultimi 15 giorni di Campagna elettorale.
l Democratic Day sarà anche un'ottima occasione per recuperare i dati del popolo delle primarie e dei simpatizzanti che parteciperanno per la prima volta: per raggiungere questo obiettivo è stato attivato un innovativo sistema di registrazione alla banca dati del Partito Democratico tramite sms. Infatti, il 30 marzo, chi invierà un sms sarà inserito nella banca dati per ricevere segnalazioni sulle iniziative politiche ed elettorali del PD. Il numero 335 639 008 sarà attivo anche dopo il 30 marzo.

Il D-day nella città capoluogo si svolgerà, invece, il 6 marzo.

"Il D-day - commenta Luca Spataro, segretario provinciale Pd - rappresenta per noi uno dei momenti più importanti della campagna elettorale. Incontreremo in tutte le città della nostra provincia migliaia di cittadini, ai quali chiederemo di impegnarsi per il partito democratico. Siamo sicuri che con questo strumento saremo in grado di affrontare gli ultimi 15 giorni di campagna elettorale con la forza di migliaia di volontari. Questo è il nostro modo di essere un partito delle persone e al servizio dei territori che recupera una dimensione della politica fatta di partecipazione e passione civile."

Ciò che ci sta a cuore

Ciò che mi sta a cuore, riprendendo uno degli slogan che sollecitano la partecipazione verso il Partito Democratico, è la partecipazione degli stranieri , degli extracomunitari nei nostri organismi direttivi.
Ciò che mi sta a cuore e che è già cosa fatta nel costituente circolo PD di Giarre è la presenza di una donna filippina, laureata, che partecipa attivamente alla vita sociale e civile del territorio dove vive, che condivide i valori del PD insieme alla sua comunità perfettamente e civilmente inserita ed integrata .
Ciò che mi sta a cuore è che presto anch'essi possano partecipare all'elettorato attivo , da cittadini integrati, detentori di diritti esercitabili , giacchè di doveri.
Bisogna cambiare questo Paese, a partire dai paesi, con il coraggio di farlo.

rosaria caltabiano
componente assemblea costituente nazionale PD - colleggio di Giarre

Violante: «E' ora di lasciare, dobbiamo fare posto ai giovani»


Tutto vero, Presidente?
«Tutto vero».
Sicuro sicuro?
«Avevo informato Fassino e D’Alema già alla fine della scorsa legislatura. E naturalmente l’ho riconfermato anche a Veltroni».
Pacatamente?
«Certo. Sono stato alla Camera 28 anni, più del fascismo...».

Luciano Violante già si sente un ex ed è nel suo ufficio da ex Presidente della Camera, una stanzetta in fondo al labirinto di corridoi. Come sempre è vestito di nero, questa volta maglione girocollo e non la solita camicia.
«Sono stato Presidente di tutto, di Commissione, di Gruppo, dell’Assemblea».
Ministro no, pazienza. Ovvio che gli sarebbe garbata, e di molto, la Giustizia: ma con quel sospetto di Presidente (pure) del Partito dei Magistrati sarebbe stato troppo. Un piccolo busto di Lenin quasi nascosto nella libreria, il computer acceso sulle ultime notizie, la tv sulla Cnn, due orchidee.

E adesso che se ne va come ricorda la prima volta?
«Era il 1979, avevo lasciato l’Ufficio istruzione di Torino da due, lavoravo al ministero».

Aveva 37 anni, per il Palazzo di allora un bimbo.
«Ero disorientato, poi ho capito che questo lavoro non è la prosecuzione di quello precedente, qualunque esso sia. E’ un lavoro diverso, con le sue regole. E serve umiltà».

Adesso?
«E’ cambiata l’Italia e anche il Parlamento. Forse la qualità complessiva si è ridotta».

Bassina?
«Ora può accadere che si sia eletti senza sapere nulla di un’assemblea rappresentativa».

Allude?
«No, ma c’è un certo numero di giovani preparati in tutti i gruppi parlamentari. E spero siano rieletti perché danno fiducia per il futuro».

Non è per la riduzione di qualità che se ne va, o sì?
«La politica seria costruisce ponti tra le generazioni e la mia deve lasciare spazio al rinnovamento. Può innovare meglio chi ha più vita davanti di quanta ne abbia alle spalle».

Ora basta.
«Una prima vita in magistratura, la seconda in Parlamento. Comincio la terza e sento il dovere di restituire tutto quello che ho avuto e imparato: tantissimo».

Come?
«Non intendo disinteressarmi della politica, ma potrò insegnare nella mia Università a Camerino e vorrei dedicarmi alla formazione politica».

Un bel passo indietro. Al momento, a parte Romano Prodi, lei è l’unico pronto al trasloco. Vorrebbe essere d’esempio per altri?
«No, sono scelte personali».

I ricordi più belli?
«Ricordo con piacere, da Presidente della Camera, l’approvazione della legge sulla Giornata della Memoria per ricordare lo sterminio degli Ebrei. Fu un momento importante di un’Italia civile ed unita».

Tutto qui, altro non dice, perché questo è il Violante della sua prima vita, quella torinese, riservatezza e pudore e cautela. Restano «cose personali» anche i momenti brutti, e chi lo ha definito Torquemada e chi lo voleva suggeritore di pentiti di mafia, magari contro Andreotti, e tutta quella dietrologia che vedeva l’ombra dell’ex giudice istruttore di Torino dietro le quinte di qualsiasi trama. Uno che si prepara alla terza vita voglia di ricostruire la seconda ne ha poca, e non solo per riservatezza sabauda. E’ che dovrebbe rimettere assieme troppi ricordi, momenti, personaggi. «Di amici e avversari, come chiunque abbia ricoperto alte responsabilità politiche, credo di averne dappertutto».

E di maestri?
«Tanti. Nilde Jotti, quando disse che «in politica bisogna ascoltare le ragioni degli altri». Il socialista Giacomo Mancini e il suo discorso sulla «differenza tra il fascismo del Nord e quello del Sud». Mario Pochetti, il segretario d’aula, quando rimproverò Enrico Berlinguer per un suo ritardo: «Qui sei come tutti gli altri, vieni in orario». Giorgio Napolitano, da capogruppo, quando chiese scusa al democristiano Vincenzo Scotti per un articolo dell’”Unità”».

A settembre raggiunge i 67 anni e avrà già cominciato la terza vita. E qui?
«Spero si radichino l’etica della parsuasione, essere disposti a persuadere e a farsi persuadere. E il rispetto degli avversari, Un altro dei miei maestri, Ugo Spagnoli, lo diceva sempre: “Qui dentro anche un deputato che sembra insignificante è stato scelto da almeno 20 mila persone. E bisogna rispettarle tutte”».

Finocchiaro: ci sto pensando


(ANSA) - ROMA, 7 FEB -'Ci sto pensando seriamente. Molto seriamente'. Cosi' la capogruppo Pd al Senato Finocchiaro sulla possibile candidatura alla Regione Sicilia. 'Il modo in cui si e' conclusa questa legislatura del presidente Cuffaro e' uno stimolo di riflessione potente e poderoso'. La Finocchiaro avrebbe ricevuto pressioni in tal senso e da piu' parti, anche di Veltroni.

Sottoscrizione per finanziamento.

Mi associo e rispondo all'opportuno e legittimo appello posto dal coordinatore provinciale Luca Spadaro durante il direttivo provinciale di lunedì 4 u.s., a proposito di finanziamenti al Partito che siano trasparenti e visibili.
Propongo quindi una modalità non nuova , ma sempre apprezzabile e conviviale come una cena a sottoscrizione per il Partito Democratico.
Potremmo tenere conto le competenze di soggetti interni e/o vicini al Partito, invitando personaggi di rilevante visibilità regionale e nazionale con i quali intrattenersi durante una cena alla quale si potrebbe associare un tema di carattere conviviale quale un tema di carattere conviviale ( p.e.: "La cucina di "sinistra": convergenze e divergenze sul tema" oppure "La comunicazione politica di qualità, attraverso il cibo di qualità) ).
Teniamo conto che è della "sinistra" essere competenti di varie forme di cultura e d'arte, anche quelle conviviali come la cucina e l'enologia.
E' una proposta che favorirebbe anche allentare le tensioni e incontrarsi su argomenti che potranno far superare le differenze.

Altri realtà regionali lo hanno fatto, il coordinamento Lazio per esempio.
E' una proposta, sulla quale offre la mia disponibilità a collaborare.

Rosaria Caltabiano

CASO SOLARIS, LUCA SPATARO(PD): "CON QUESTA CLASSE DIRIGENTE LA SICILIA STA FUORI DAL MONDO"

L'autonomia poteva significare per la Sicilia una grande leva per cogliere prima delle altre regioni europe la spinta al cambiamento e all'inovazione. Una leva poderosa che nell'era della globalizzazione poteva rappresentare la forza in più di una regione ricca di risorse come la nostra, ma che pultroppo resta fanalino di coda in tutte le classifiche che riguardano le regioni europei. Fanalino di coda nostante da anni riceva risorse ingenti dalla comunità europea per traghettare l'economia e la società siciliana fuori dalle regioni "obiettivo 1". L'autonomia poteva rappresentare tutto questo, ma in realtà nelle mani di questa classe dirigente sta diventando il filtro e lo scudo per lasciare la Sicilia fuori da tutti i processi di innovazione e di trasformazione che hanno investito e investono attualmente tutte le regioni europee.

Oggi un consorzio di aziende tedesche specializzato nelle energie alternative annuncia un azione legale nei confronti della nostra regione, perchè da 15 mesi attende le autorizzazioni per poter investire 560 milioni di capitali privati. L'azione legale è il primo passo che prelude l'abbandono dei progetti siciliani. La solaris deciderà di investire altrove quei capitali. Nel frattempo il leader del movimento per l'autonomia Raffaele Lombardo, uno dei possibili candidati del centrodestra alla presidenza della regione, dichiara;"Basta alla colonizzazione dei gruppi stranieri" , l'assessore al Territorio,Rossana Interlandi che milita nello stesso partito di Lombardo ha il coraggio di dichiarare;"Che in assessorato non c'è il personale sufficiente per esaminare progetti cosi delicati". Una regione con oltre 25.000 dipendenti non ha personale a sufficienza, stiamo parlando della regione europea con il maggior numero di dipendenti.

Questi fatti e queste parole sonoi l'emblema di una Sicilia che ha un tasso di attrazione di capitali esteri tra i più bassi d'italia, una regione ritenuta dagli operatori economici non fertile per gli investimenti,non solo perchè ha una carenza di infrastrutture, ma soprattuto perchè ha un deficit di libertà economica, una burcrazia lenta e dai percorsi tortuosi, una politica invadente e poco sobria che vuole mettere le mani su tutto.

Questa regione avrebbe bisogno di una sana e pacifica rivoluzione liberale, di una onesta classe dirigente che non protegga interessi incoffessabili, di un opera di demolizione di tutte quelle rendite di posizione che oggi appesantiscono e rendono povera questa terra, di una riforma radicale della pubblica amministrazione che liberi risorse oggi improduttive.

Con questa classe dirigente, con i Lombardo e i Cuffaro, con la loro idea della politica, dell'economia e della società, la Sicilia resterà sempre fuori dal mondo.

Walter Veltroni a Palermo

Sabato 2 Febbraio tutti a Palermo per la manifestazione con il segretario nazionale del Pd Walter Veltroni. Saranno presenti anche,Giuliano Amato e i presidenti dei gruppi di Camera e Senato, Antonello Soro e Anna Finocchiaro.Da domani comunicheremo a tutti i dettagli logistici per il trasferimento da Catania a Palermo. Prevediamo la possibilità di fare partire un autobus d ogni zona della provincia.

PRIMARIE USA: OBAMA CONQUISTA IL SOUTH CAROLINA


Con la sonora vittoria in Carolina del sud, il primo degli Stati meridionali dell'Unione ad andare alle urne nella lunga maratona che porterà all'elezione del presidente, il senatore dell'Illinois Barack Obama trova il passo giusto per affrontare il prossimo, importantissimo, test elettorale: il Super martedì del 5 febbraio, quando si voterà in oltre 20 Stati. Barack Obama, infatti, stravince in South Carolina conquistando il 55 per cento delle preferenze. Solo un modesto 27% per l’ex-first lady. Terzo, con il 18% dei voti John Edwards.

A sostenere la corsa di Obama, in particolare gli elettori afroamericani, che rappresentano più della metà dell'elettorato democratico dello Stato. Ben l'81% della comunità afroamericana ha votato per lui premiando il suo programma e la sua personalità. Solo il 17% per l'ex first lady. Un risultato schiacciante che però non potrà essere così determinante in occasione del prossimo 5 febbraio.

Un dato che però non sembra scoraggiare il senatore dell’Illinois. «Non è una questione di bianchi contro neri – ha infatti rivelato dopo la sua vittoria - , ma di passato contro futuro. Quello che vogliamo – ha spiegato - è più che un semplice avvicendamento tra partiti a Washington, quello che serve è un cambiamento dello status quo. Siamo pronti ad avere di nuovo fiducia, a modificare le disastrose strategie dell'attuale amministrazione».

«Formiamo – ha poi insistito - la coalizione di americani più diversificata che ci sia mai stata – ha infatti . Siamo giovani e vecchi, poveri e ricchi. Neri e bianchi. Latini, asiatici e indiani. Il futuro ha vinto sul passato».

Un messaggio che la Carolina del sud sembra condividere. Secondo i dati non ancora definitivi circa 520.000 elettori democratici ieri si sarebbero recati alle urne (molti di più dei 290.000 di quattro anni fa). In modo deciso si sono espressi anche gli elettori afroamericani: quattro su cinque hanno votato per il senatore dell'Illinois. Per Obama ha inoltre votato il 66 per cento delle persone tra i 18 e i 24 anni, il 70 per cento di quelli tra i 25 e i 29 anni e il 62 per cento di quelli tra i 30 e i 39 anni. Clinton ha invece avuto il voto soprattutto degli elettori con più di 65 anni, favorevoli alla senatrice nel 40 per cento dei casi.

All'uscita dei seggi, il 68 per cento degli intervistati ha detto di avere giudicato eccessive le invettive di Clinton contro Obama, mentre sei elettori su dieci hanno affermato che il ruolo dell'ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, che ha rincarato la dose contro il senatore dell'Illinois, è stato decisivo nella scelta del voto a favore di Obama.

Deluso, anche, l'ex senatore della Carolina del nord John Edwards, che puntava su questo Stato per rilanciare la propria campagna elettorale, ma che non è riuscito ad andare oltre l'ennesimo terzo posto.

Ma a premiare l’impegno e la personalità di Obama, non sono solo gli elettori. Il senatore dell'Illinois ha ottenuto in questi giorni anche l'importante sostegno di Caroline Kennedy. In un editoriale che sarà pubblicato sull'edizione domenicale del New York Times, la figlia dell'ex presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy e di Jacqueline Kennedy Onassis ha scritto di non avere «mai visto un presidente che mi ispirasse come la gente dice abbia fatto mio padre. Per la prima volta, credo di avere trovato un uomo che possa essere presidente non solo per me ma per una nuova generazione di americani».

Un sostegno al quale si unisce quello dello zio Ted Kennedy, fratello dello stesso ex presidente ed il cui appoggio era stato ambito da tutti i candidati democratici anche per le sue abilità nel raccogliere fondi.

Lo scorso ottobre, Ted Kennedy aveva parlato della oggettiva difficoltà nel fare una scelta. «Sarà una scelta difficile - aveva ammesso - . Ho molti amici che vogliono diventare presidenti». Oggi, il senatore ha finalmente deciso di dare ufficialmente il suo appoggio ad Obama: «Obama è un vero leader - ha detto - , che ha la capacità di ispirare coloro che ancora credono nel sogno americano. Sento aria di cambiamento nell'aria».

Hillary. da par suo, potrà invece contare sul sostegno di un’altra Kennedy, la senatrice Kathleen Kennedy Townsend, una degli undici figli dello scomparso Robert 'Bob' Kennedy, un altro dei 'monumenti' della famiglia politicamente più importante e influente d'America.

Non passa all'Ars la mozione di sfiducia contro Cuffaro. Genovese: “Continuiamo la nostra battaglia per le dimissioni di Cuffaro”

Con 53 voti contrari, 32 favorevoli ed 1 astenuto l’Ars ha bocciato, oggi pomeriggio, la mozione di sfiducia presentata dal Centrosinistra nei confronti del governatore Cuffaro.
Approvato anche un ordine del giorno contro la possibilità della sospensione del presidente da parte del Consiglio dei Ministri.
“Prendiamo atto della grave assunzione di responsabilità della maggioranza dell’Ars che ha deciso di mantenere in carica un governatore condannato per un reato che, tra l’altro, prevedrebbe la decadenza dalla carica di un qualunque deputato regionale eletto dal popolo”.

Lo ha affermato il Segretario regionale del Partito democratico, Francantonio Genovese. “Abbiamo, evidentemente, sopravvalutato il senso etico, il rispetto della legalità e delle istituzioni di molti membri del Parlamento siciliano. Non possiamo non rilevare la stridente contraddizione tra le posizioni assunte da alcuni deputati con i commenti fatti pubblicamente dopo la sentenza ed il voto espresso in aula. A sentire alcune dichiarazioni di voto tornano in mente le parole di Catone il Censore, il quale affermava: ‘Fate quello che dico, non fate quello che faccio’. Rimaniamo convinti che l’odierna decisione dell’Ars non sia in sintonia con il sentimento popolare e continuiamo la nostra battaglia per le dimissioni di Cuffaro, sicuri di interpretare la volontà dei siciliani, di Centrosinistra e di Centrodestra. Si è persa un’ottima occasione per restituire all’Ars quell’autorevolezza che, da diversi anni, si è indebolita e che, da oggi, sembra irrimediabilmente perduta”.
"Questa mozione è solo l'inizio di una campagna senza tregua fino a quando non si dimetterà – ha dichiarato in aula il capogruppo de Pd all’Ars, Antonello Cracolici – perché Cuffaro è ormai l'avversario non dell'opposizione, ma della Sicilia. Ora è il momento di dire basta. La foto con i cannoli ha rappresentato il danno più emblematico all'immagine della Sicilia diffondendo il disgusto a tutti i livelli. Auguro a Cuffaro di dimostrare la sua innocenza, ma ci liberi da questa umiliazione che pesa su tutti i siciliani”.

CRACOLICI, CUFFARO CI LIBERI DA QUESTA UMILIAZIONE

Palermo, 24 gen. (Apcom) - La mozione del centrosinistra è solo l'inizio della campagna senza tregua fino a quando Salvatore Cuffaro non si dimetterà. Questo in sintesi il discorso di Antonello Cracolici, capogruppo del Partito Democratico all'Ars, illustrando al parlamento siciliano la mozione di sfiducia al presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, presentata da tutti i deputati del centrosinistra dopo la sentenza di condanna a 5 anni per favoreggiamento.

"Ho sperato - afferma Cracolici - che lei potesse dimostrare la sua estraneità da tutti i reati che le sono stati contestati. Sapevo che la sentenza avrebbe significato un cambiamento, qualunque fosse. Alla fine è venuta fuori una sentenza di condanna grave e severa che oggi più di prima impone che lei liberi la Sicilia dal condizionamento determinato dal suo processo".

Il capogruppo del Pd, quindi, sottolinea che "lei ha mentito sulla gravità della sua condanna. La sobrietà con cui ha gestito la sua vicenda processuale, è stata sovrastata dall'ubriacatura manifestata dopo la sentenza che l'ha fatta anche criticare il procuratore antimafia che ha accusato di non avere letto gli atti. Ora è il momento di dire basta. La foto con i cannoli - conclude Cracolici- hanno rappresentato il danno più emblematico all'immagine della Sicilia diffondendo il disgusto a tutti i livelli. Le auguro di dimostrare la sua innocenza, ma ci liberi da questa umiliazione che pesa su tutti i siciliani".

ARS, PD SFIDUCIA CUFFARO

Il Partito democratico ha presentato la mozione firmata da tutti i deputati del centrosinistra. Il segretario Genovese: "Con questo atto comincia la nostra campagna per arrivare alle dimissioni del presidente". Il Governatore: "Possono contare solo su 33 dei 46 voti necessari". Giovedì il dibattito in aula

PALERMO - Il gruppo parlamentare del Partito Democratico all'Ars ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Salvatore Cuffaro. La decisione è stata presa stamane nel corso di una riunione di gruppo cui hanno partecipato il segretario regionale Francantonio Genovese e il vicesegretario Tonino Russo.

La mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, che è stata depositata oggi pomeriggio, è stata firmata dai partiti del centrosinistra all'Assemblea regionale. Conteporaneamente è stato anche presentato dalle opposizioni un ddl che autorizza l'esercizio provvisorio al bilancio per sbloccare i pagamenti, gli stipendi dei dipendenti e le pensioni. "Non sono più rinviabili decisioni forti, - afferma la mozione - dopo la sentenza di condanna nei confronti del Presidente della Regione, a salvaguardia della credibilità delle istituzioni".

"Con questo atto comincia la nostra campagna per arrivare alle dimissioni del presidente Cuffaro e per dare in aula la possibilità ai 'malpancisti' della maggioranza di essere coerenti con le loro dichiarazioni critiche nei confronti del governatore". Afferma il segretario regionale del Pd, Francantonio Genovese. All'Ars i deputati del centrosinistra sono 33. Per essere approvata la mozione, proposta dal Pd e firmata da tutti i parlamentari del centro sinistra ha bisogno di avere altri 13 voti.

"La paralisi che ha contraddistinto l'attività politica all'Ars in questi ultimi 18 mesi - afferma il capogruppo del Pd, Antonello Cracolici - rischia di proseguore ancora a lungo. Per questo abbiamo aperto promuovendo una serie di iniziative una campagna per arrivare alle dimissioni del governatore".

"Le dichiarazioni del Presidente della Regione e i suoi comportamenti successivi alla sentenza, - è scritto nella mozione - tesi a mitigarne gli effetti confondendo l'opinione pubblica sulla gravità dei reati per i quali è stato ritenuto colpevole, hanno accentuato un diffuso sconcerto che rischia di minare la credibilità del sistema politico e istituzionale, alimentando una reazione negativa nella società siciliana e nell'opinione pubblica nazionale al di là delle appartenenze politiche e di schieramento".

"Tutto ciò rischia di ledere irrimediabilmente - prosegue la mozione - l'immagine della Sicilia anche fuori dai confini nazionali: la scelta di mantenere la carica di Presidente in presenza di una condanna per reati connessi alla mafia, in un momento nel quale settori importanti della società siciliana, a partire dagli industriali e dagli imprenditori, si stanno ribellando alla mafia e ai mafiosi, appare un terribile messaggio diseducativo".

Si svolgerà giovedì, con inizio in mattinata, il dibattito sulla mozione di sfiducia presentata dal centrosinistra. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo. La seduta d'aula è stata invece rinviata a domani per la discussione generale sul bilancio e la finanziaria, il cui articolato dovrebbe essere esaminato a partire da venerdì.

PRODI ALLA CAMERA CHIEDE IL VOTO DI FIDUCIA SUL GOVERNO


«Né dalle agenzie di stampa, né dai dibattiti televisivi possono dipendere le sorti di un governo. E’ nel Parlamento che il governo trae la sua legittimità ed è nel Parlamento che deve verificare l’esistenza della fiducia». Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha preso parola poco dopo le 11,30 alla Camera dei deputati, per riferire della situazione politica venutasi a creare dopo che ieri l’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella ha annunciato a mezzo stampa - prima convocando i giornalisti, poi prendendo parte ad una trasmissione televisiva – l’uscita del suo partito, l’Udeur, dall’Unione di centrosinistra.

«Siete voi parlamentari – ha detto Prodi rivolgendosi alla platea dei deputati – che dovete assumervi limpidamente e pubblicamente la responsabilità per cui siete stati eletti». Non usa mezze parole il premier, che non omette di sottolineare come l’ex ministro Mastella, colpito da una vicenda giudiziaria a livello personale, abbia in questo senso ricevuto la solidarietà e l’appoggio «del governo e di tutti i partiti della maggioranza». Prodi ricorda dunque alla Camera che la sua presenza oggi in Aula era stata programmata proprio per esporre la relazione sulla politica giudiziaria del governo, dato che da pochi giorni ha assunto l’interim della Giustizia.

E ne approfitta per scongiurare uno scontro che in molti non hanno esitato ad evocare, quello tra mondo politico e magistratura. «Stiano ciascuno nel suo ambito – scandisce il premier – i politici non devono ambire alla irresponsabilità e che il loro ruolo ha netta e precisa primazia» nel rispetto della legge. Quanto alla magistratura, «nell'esercizio sue funzioni ogni magistrato è sempre soggetto alla maestà della legge. Senza differenziazioni, in coerenza con il dettato dell'articolo 3 della Costituzione. Né la magistratura – aggiunge Prodi – deve cercare il consenso sulle sue decisioni che sono vincolate alla legge. Il controllo di legalità è contrappeso alla libertà di cui gode l'autorità politica. L'autorità e indipendenza dell'ordine giudiziario hanno come presupposto necessario la professionalità, l'imparzialità, la neutralità politica, il responsabile e rigoroso rispetto della legge».

La crisi di governo, che rischia di aprirsi dopo l’uscita dell’Udeur dalla coalizione, induce quindi Prodi a concentrare l’attenzione della sua relazione alla Camera sull’azione di governo, proprio in un momento in cui l’esecutivo sta affrontando con raro senso di responsabilità alcune delle emergenze più impellenti che da anni attanagliano il Paese. «Questo governo – spiega – è nato sulla base di un patto di legislatura, basato su un programma condiviso per durare cinque anni e che ha saputo rimettere in piedi il Paese. E’ un governo che ha portato frutti al paese e sono convinto che ne saprà dare anche in futuro». Un governo, è la convinzione espressa dal premier nel suo intervento alla Camera, che «ha permesso al paese di uscire da molte emergenze» da quelle economiche alla politica estera.

Un governo, insomma, la cui attività sta dando i suoi frutti – ne abbiamo avuta la riprova con la recente intesa sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici – e che potrebbe continuare nella sua azione: «Le priorità del Paese – sottolinea il presidente del Consiglio – sono riforme, efficienza e equità e per questo ci vuole continuità, soprattutto di fronte alle difficoltà dell'economia mondiale di cui non riusciamo ancora a vedere gli esiti ultimi». Una strenua difesa dell’attività dell’esecutivo, dunque.

«Questa – conclude – è la sintesi del lavoro del governo che presento con orgoglio al Parlamento». Dopodiché arriva la richiesta della fiducia. «Alla Costituzione mi richiamo dunque per chiedere a voi, onorevoli deputati, e, in seguito ai vostri colleghi senatori, di esprimere con un voto di fiducia il vostro giudizio sulle dichiarazioni che avete ascoltato». Dai banchi della maggioranza i deputati, in piedi, tributano un lungo applauso al premier. Un indecente, quanto ormai tristemente consueta gazzarra contraddistingue la reazione da parte dell’opposizione.

Positivo il commento sul discorso del premier da parte del vicesegretario del Partito democratico Dario Franceschini: «Prodi – dice il deputato democratico – ha fatto un discorso molto forte, chiaro, rivolto al Paese perché l'Italia deve cambiare e non si può pensare che passaggi così delicati si gestiscano attraverso agenzie di stampa e tv. In un sistema parlamentare – sostiene il numero due del Pd – tutto deve svolgersi in modo trasparente e alla luce del sole e tutti devono assumersi le proprie responsabilità facendo capire chi vuole mantenere l'impegno assunto con gli italiani e chi invece non vuole mantenerlo».

CONTRATTO METALMECCANICI: ACCORDO RAGGIUNTO, DECISIVA LA MEDIAZIONE DEL GOVERNO

indacati e Federmeccanica hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, scaduto lo scordo 30 giugno. Decisiva è stata la mediazione del governo, in particolare del ministro del Lavoro Cesare Damiano, che è riuscito a fare gradualmente avvicinare le parti che fino a pochi giorni fa sembravano ancora irrimediabilmente distanti.

Al milione e mezzo di tute blu presenti nel mondo lavorativo italiano saranno riconosciuti 127 euro lordi di aumento salariale per i prossimi 30 mesi, 260 euro per chi non fa contrattazione di secondo livello, 300 euro di una tantum per coprire il ritardo del rinnovo contrattuale e, per la prima volta, la parità normativa fra operai e impiegati.

Evidente e giustificata la soddisfazione espressa dal ministro del Lavoro. «Si tratta – ha affermato poco dopo l’annuncio della buona riuscita della trattativa – di un accordo di grande rilevanza per i lavoratori, per il miglioramento delle loro tutele e per le retribuzioni, fortemente sentito in questo periodo. Ma è un risultato importante anche per le imprese e per il Paese, che ha bisogno di stabilizzazione e certezze». Allo stesso modo, il premier Romano Prodi ha sottolineato come «l’intesa debba essere la premessa per migliorare produttività e efficienza di tutto il sistema e dare maggiore potere d'acquisto ai lavoratori» e consente di «guardare il futuro con una prospettiva più favorevole».

L'accordo ha scongiurato il rischio che Federmeccanica annunciasse da domani aumenti salariali unilaterali. «Dopo un confronto molto duro è stato raggiunto un buon accordo» ha detto il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani secondo cui sul risultato «hanno pesato le lotte dei lavoratori e la determinazione unitaria dei sindacati». Bene l’accordo, anche per i leader della Cisl, Raffaele Bonanni e della Uil, Luigi Angeletti che chiedono anche la riforma del modello contrattuale. I leader sindacali ritengono che ora la priorità sia quella di «ridurre le tasse sugli aumenti contrattuali a tutti i lavoratori». Il numero uno dell'Ugl Renata Polverini, complimentosi con il ministro Damiano per il suo lavoro di mediazione, auspica che «ora si possa accelerare la chiusura degli altri contratti e affrontare l'emergenza salari».

Soddisfazione anche da Federmeccanica che ora si augura un percorso verso la defiscalizzazione degli straordinari e della contrattazione di secondo livello. «E' stato un contratto difficile – ha detto il presidente Massimo Calearo – ma lo abbiamo chiuso nell'interesse del Paese e dei lavoratori. C'è ancora molto da fare perché le imprese hanno bisogno di competitività e vivono un momento molto difficile con una concorrenza spietata».

L’intesa raggiunta tra le parti per il rinnovo del contratto è «un fatto di grande rilevanza, non solo per la più grande categoria industriale, ma per l'intero Paese», secondo il segretario del Partito democratico Walter Veltroni, che ha espresso «grande soddisfazione per l'accordo giunto dopo nove lunghi mesi, grazie al grande senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali e di quelle imprenditoriali». Un grande apprezzamento va in particolare «al caparbio lavoro di mediazione compiuto dal ministro Damiano. L'accordo dei metalmeccanici – ha concluso Veltroni – è un segnale positivo che va raccolto anche dalle altre categorie impegnate nei rinnovi, e indica la possibilità di un impegno comune al mondo del lavoro e dell'impresa per dare forza alla ripresa dell'economia italiana».

Anche il responsabile Economia del Pd Giorgio Tonini sottolinea l’importanza del ruolo giocato dal ministro del Lavoro: «Grazie alla mediazione di Damiano e al senso di responsabilità delle parti i metalmeccanici hanno finalmente il nuovo contratto. E' una buona notizia per i lavoratori e per il Paese, tanto più positiva in una fase che torna a farsi difficile per l'economia italiana e internazionale. Ora è necessario e urgente che il Governo convochi le parti sociali per avviare il confronto sulla questione salariale, definendo gli sgravi fiscali a favore delle fasce più basse del lavoro dipendente, e sulla riforma della contrattazione, in modo da rilanciare la contrattazione di secondo livello, che può giocare un ruolo decisivo per la crescita della produttività e per una sua più equa distribuzione».

CUFFARO, VELTRONI: SICILIA MERITA GOVERNO IN CUI RICONOSCERSI


- Roma, 20 gen - “Io sono sempre stato un garantista e ritengo che un cittadino sia innocente fino al giudizio definitivo e non ho mai inteso usare nella politica le vicende giudiziarie. Allo stesso modo non ho mai creduto che un avviso di garanzia o la richiesta di un rinvio a giudizio da solo rendesse necessarie le dimissioni di chi ricopre incarichi pubblici. Ma qui, nel caso di Cuffaro, siamo di fronte ad una condanna a cinque anni per la pesante responsabilità di aver aiutato dei boss mafiosi. Lo ha detto il segretario del Pd Walter Veltroni commentando la condanna del presidente della Regione Sicilia e le sue conseguenze. “Questa terra, che è stata la terra di Falcone, Borsellino, Cassarà e tantissimi altri, che troppo ha pagato e che invece chiede di poter crescere e di cambiare – sottolinea Veltroni - ha diritto ad avere un governo della regione del quale si possa riconoscere. D’altra parte vedo che queste stesse cose le pensano anche molti esponenti del centrodestra. Per questo - conclude il leader del Pd - faccio appello al senso di responsabilità e delle istituzioni del presidente della Region