headerphoto

CONTRATTO METALMECCANICI: ACCORDO RAGGIUNTO, DECISIVA LA MEDIAZIONE DEL GOVERNO

indacati e Federmeccanica hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, scaduto lo scordo 30 giugno. Decisiva è stata la mediazione del governo, in particolare del ministro del Lavoro Cesare Damiano, che è riuscito a fare gradualmente avvicinare le parti che fino a pochi giorni fa sembravano ancora irrimediabilmente distanti.

Al milione e mezzo di tute blu presenti nel mondo lavorativo italiano saranno riconosciuti 127 euro lordi di aumento salariale per i prossimi 30 mesi, 260 euro per chi non fa contrattazione di secondo livello, 300 euro di una tantum per coprire il ritardo del rinnovo contrattuale e, per la prima volta, la parità normativa fra operai e impiegati.

Evidente e giustificata la soddisfazione espressa dal ministro del Lavoro. «Si tratta – ha affermato poco dopo l’annuncio della buona riuscita della trattativa – di un accordo di grande rilevanza per i lavoratori, per il miglioramento delle loro tutele e per le retribuzioni, fortemente sentito in questo periodo. Ma è un risultato importante anche per le imprese e per il Paese, che ha bisogno di stabilizzazione e certezze». Allo stesso modo, il premier Romano Prodi ha sottolineato come «l’intesa debba essere la premessa per migliorare produttività e efficienza di tutto il sistema e dare maggiore potere d'acquisto ai lavoratori» e consente di «guardare il futuro con una prospettiva più favorevole».

L'accordo ha scongiurato il rischio che Federmeccanica annunciasse da domani aumenti salariali unilaterali. «Dopo un confronto molto duro è stato raggiunto un buon accordo» ha detto il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani secondo cui sul risultato «hanno pesato le lotte dei lavoratori e la determinazione unitaria dei sindacati». Bene l’accordo, anche per i leader della Cisl, Raffaele Bonanni e della Uil, Luigi Angeletti che chiedono anche la riforma del modello contrattuale. I leader sindacali ritengono che ora la priorità sia quella di «ridurre le tasse sugli aumenti contrattuali a tutti i lavoratori». Il numero uno dell'Ugl Renata Polverini, complimentosi con il ministro Damiano per il suo lavoro di mediazione, auspica che «ora si possa accelerare la chiusura degli altri contratti e affrontare l'emergenza salari».

Soddisfazione anche da Federmeccanica che ora si augura un percorso verso la defiscalizzazione degli straordinari e della contrattazione di secondo livello. «E' stato un contratto difficile – ha detto il presidente Massimo Calearo – ma lo abbiamo chiuso nell'interesse del Paese e dei lavoratori. C'è ancora molto da fare perché le imprese hanno bisogno di competitività e vivono un momento molto difficile con una concorrenza spietata».

L’intesa raggiunta tra le parti per il rinnovo del contratto è «un fatto di grande rilevanza, non solo per la più grande categoria industriale, ma per l'intero Paese», secondo il segretario del Partito democratico Walter Veltroni, che ha espresso «grande soddisfazione per l'accordo giunto dopo nove lunghi mesi, grazie al grande senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali e di quelle imprenditoriali». Un grande apprezzamento va in particolare «al caparbio lavoro di mediazione compiuto dal ministro Damiano. L'accordo dei metalmeccanici – ha concluso Veltroni – è un segnale positivo che va raccolto anche dalle altre categorie impegnate nei rinnovi, e indica la possibilità di un impegno comune al mondo del lavoro e dell'impresa per dare forza alla ripresa dell'economia italiana».

Anche il responsabile Economia del Pd Giorgio Tonini sottolinea l’importanza del ruolo giocato dal ministro del Lavoro: «Grazie alla mediazione di Damiano e al senso di responsabilità delle parti i metalmeccanici hanno finalmente il nuovo contratto. E' una buona notizia per i lavoratori e per il Paese, tanto più positiva in una fase che torna a farsi difficile per l'economia italiana e internazionale. Ora è necessario e urgente che il Governo convochi le parti sociali per avviare il confronto sulla questione salariale, definendo gli sgravi fiscali a favore delle fasce più basse del lavoro dipendente, e sulla riforma della contrattazione, in modo da rilanciare la contrattazione di secondo livello, che può giocare un ruolo decisivo per la crescita della produttività e per una sua più equa distribuzione».

0 commenti: