Prodi: via libera a riduzione carico fiscale per lavoratori e famiglie
"La riunione di oggi ha un obiettivo principale: abbiamo bisogno di concentrare le nostre politiche su quelle scelte che possano consentire al nostro Paese di avviarsi verso una crescita più sostanziosa e duratura". E' quanto dichiara il presidente del Consiglio, Romano Prodi, nel suo discorso introduttivo al vertice di maggioranza su rilancio economico e salari, in corso a Palazzo Chigi.
"L'incontro di oggi ha lo scopo di condividere scenari e obiettivi in un quadro generale di riforme che dobbiamo tenere presente e che dovremo affrontare nei prossimi mesi - spiega il premier -. Penso alla riforma istituzionale, alla legge elettorale, ed anche al conflitto di interesse e alla riforma della RAI. Oggi ci concentriamo sui temi dello sviluppo, della crescita e della distribuzione. Questo è il tavolo che decide queste politiche da portare poi al confronto con le parti sociali".
Analizzando la situazione dei conti pubblici, il premier ha sottolineato come "negli ultimi due anni, le cifre sono più che confortanti - prosegue Prodi -: l'Italia è cresciuta più di quanto non fosse successo nella prima metà del decennio; gli investimenti sono aumentati, le esportazioni hanno ripreso a marciare a ritmi straordinari nonostante la forza dell'euro, la disoccupazione non è mai stata così bassa. E anche un problema come l'inflazione in salita, che complica la vita ai lavoratori e alle famiglie, va confrontata con le percentuali degli altri Paesi europei che collocano l'Italia in una posizione migliore".
Non nascondendo il fatto che ci siano degli elementi di criticità, il presidente del Consiglio ha posto l’accento sul tema del potere d’acquisto e dei salari. "Tutto ciò che sarà recuperato dall'evasione fiscale o da altre forme di extra-gettito – ha detto Prodi – dovrà essere indirizzato alla riduzione del carico fiscale dei lavoratori e delle famiglie". Il premier, a questo proposito, ha confermato che «le risorse da destinare alla riduzione del carico fiscale potranno provenire anche dalla riforma della tassazione delle rendite finanziarie".
Il Professore ha poi sottolineato che "gli interventi di carattere fiscale sui quali ci concentreremo nei prossimi mesi non possono certo risolvere da soli tutte le questioni redistributive del Paese. Una più equa distribuzione del reddito dipende anzitutto dalla crescita economica e dalla contrattazione. Con gli strumenti che abbiamo a disposizione e con le risorse che saremo capaci di generare possiamo, però, muoverci nella direzione di una riduzione concreta del carico fiscale, a vantaggio, innanzitutto dei salari e dei bassi redditi".
Per avere un quadro più preciso delle risorse che verranno destinate al tema dell’incremento dei salari, il premier ha però rimandato al varo della trimestrale di cassa. «La misura precisa dello sforzo finanziario necessario per realizzare queste politiche – ha spiegato – sarà chiara nei prossimi mesi, quando, dopo la trimestrale di cassa, avremo dati certi a nostra disposizione». In sostanza, ha tenuto a precisare Prodi, ocorre prima avere chiaro lo stato dei conti pubblici. "A quel punto – spiega Prodi - potremo definire meglio tutti i dettagli degli interventi che intendiamo portare avanti».
Spostando poi l’attenzione su un altro tema strettamente legato alle necessità dei cittadini e dei consumatori, quale quello delle liberalizzazioni, il presidente del Consiglio ha assicurato che «il percorso andrà proseguito anche nel 2008. La difesa del potere d'acquisto delle famiglie, il valore reale dei salari, andrà difeso proseguendo con costanza nella progressiva liberalizzazione della nostra economia». Insiste Prodi: «Dobbiamo fissare un calendario impegnativo per le riforme già in Parlamento e proseguire con politiche che mettono al centro i diritti dei consumatori. Troppe continuano a essere le incrostazioni, le inefficienze, le posizioni di rendita che condizionano negativamente il mercato del lavoro – restringendo le scelte dei nostri giovani – e proprio il potere d'acquisto sul quale si scaricano dinamiche dei prezzi slegate dall'operare di veri meccanismi concorrenziali».
Il premier ha infine annunciato l’immediata partenza dei tavoli di concertazione con le parte sociali, a partire proprio dal tema dei salari e del potere d’acquisto, ma non solo. «Dopo questo nostro incontro, il governo aprirà una nuova fase di concertazione con l'obiettivo di giungere ad un grande patto per lo sviluppo. Lo dobbiamo fare ora – ha aggiunto – e lo dobbiamo fare noi. Per non sprecare un’enorme opportunità che abbiamo a portata di mano». Concertazione che con i sindacati andrà a toccare anche il rinnovo del contratto del pubblico impiego. «Apriremo subito la trattativa – ha concluso Prodi – chiedendo piena attuazione del memorandum siglato con sindacato su qualità, mobilità e merito».
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento